Rimini, marito "malato di sesso": assolto dal giudice

La moglie lo aveva denunciato accusandolo di maltrattamenti e di girare nudo per casa alla presenza della figlia minorenne

L'avvocato Davide Grassi, che ha difeso l'imprenditore

L'avvocato Davide Grassi, che ha difeso l'imprenditore

Rimini, 19 febbraio 2023 - "Aiutatemi, vi prego. Mio marito non mi fa più vivere, è ossessionato dal sesso. Mi insulta, mi tratta male, gira costantemente nudo per casa, incurante che ci sia nostra figlia minorenne". Questo il racconto fatto nel 2018 da una donna sudamericana (all’epoca 27enne) che si era presentata in questura per sporgere denuncia contro il consorte, un imprenditore riminese di 55 anni, diventato il padre di sua figlia.

A cinque anni di distanza da quella prima denuncia, che aveva portato all’apertura di un fascicolo per maltrattamenti in famiglia, la vicenda giudiziaria dell’uomo, difeso dall’avvocato Davide Grassi, si è conclusa con una sentenza di assoluzione perché il fatto non sussite.

Come emerso nel corso del processo, in quel periodo la coppia stava attraversando un periodo burrascoso che avrebbe poi portato ad una causa di separazione e successivamente anche al divorzio. I rapporti tra i due erano particolarmente tesi e da una parte e dall’altra non di rado volavano parole pesanti che davano poi luogo a discussioni feroci: nessuna prova, invece, a sostegno dei presunti maltrattamenti e delle aggressioni, sia verbali che fisiche, che la donna aveva raccontato di aver subito più di una volta.

L’autrice della denuncia aveva conosciuto il marito nella sua terra d’origine e ne era rimasta attratta. I due si erano sposati e lei si era trasferita in Italia per vivere la sua storia d’amore. Poi era arrivata la bambina, ma ben presto, sempre stando al racconto della donna, le cose tra i due erano cambiate. "Mi maltratta, mi considera di sua proprietà e mi rimprovera per qualsiasi cosa - aveva spiegato agli agenti della questura -. Mi dice che non so cucinare, che sono un’inetta come madre e moglie, ma soprattutto vuole fare sempre sesso. Quando mi rifiuto, mi insulta, mi rincorre, nudo, per casa, incurante della presenza di nostra figlia".

A sostegno della sua versione, la donna aveva portato in Procura delle foto che ritraevano il marito completamente svestito. "Sono state scattate in momenti di intimità, mai alla presenza della minore" si era giustificato l’uomo. Agli inquirenti la donna aveva poi raccontato di umiliazioni, vessazioni e di insulti, quasi all’ordine del giorno. Circostanze che però non è stato possibile provare durante la fase processuale. In aula sono stati sentiti diversi testimoni, inclusa la madre della giovane sudamericana e alcuni amici in comune della coppia: tutti hanno confermato come tra i due avvenissero spesso delle discussioni, che però non sarebbero mai sfociate in maltrattamenti o aggressioni vere e proprie.