Maxi bollette per la sala giochi "Quest’inverno stacco la spina"

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Da quando è stata aperta nel 1960 la sala giochi di Riccione Alba non ha mai cessato di operare, tranne che nel periodo di lockdown. Ma il caro energia ha indotto i gestori a staccare la spina per sei mesi. Alessandro Burnelli, che con il figlio Matteo conduce la storica attività, ha affisso un cartello per avvertire la clientela che riaprirà il primo aprile. Nonostante questo continuerà a pagare il suo dipendente.

Una strada obbligata?

"In sessant’anni, fatta eccezione per la pandemia quando siamo stati obbligati a farlo, non ho mai chiuso la sala giochi. Quest’anno però, come ho scritto sui cartelli, per il costi eccessivi delle bollette di luce e gas, sono stato costretto a farlo. D’altra parte nel 2021 per sei mesi ho speso 15mila euro di luce, mentre quest’anno per lo stesso periodo ne ho dovuti sborsare 45mila. In pratica ho lavorato per pagare le utenze delle’energia".

Energia elettrica fondamentale per alimentare i giochi.

"Ne abbiamo bisogno dalle 9 di mattina fino alla chiusura, alle 2 di notte, significa 1718 ore al giorno. Le macchinette consumano sia quando la gente gioca, sia quando restano ferme". Nei mesi freddi la clientela si riduce?

"In inverno purtroppo non si lavora molto. Però prima si riusciva ad andare avanti".

Solo lacrime?

"Non voglio lamentarmi più di tanto, perché dagli anni Sessanta ho lavorato in decenni buoni, così fino ai Novanta. Mi chiedo però come faccia chi ha appena aperto. Voglio sperare che entro duetre anni si riesca a uscire da questa situazione e che l’economia si possa riprendere. Riccione ancora resiste, abbiamo la gente che continua a venire in vacanza, questo aiuta parecchio".

Con i rincari però piove sul bagnato?

"Tutto questo, purtroppo, accade dopo due anni di pandemia che con i Dpcm nel 2020 ci hanno costretto a chiudere da febbraio al 15 giugno e, dopo aver lavorato d’estate, e poi in ottobre per riaprire il 14 giugno 2021. Così la stangata di quest’anno è stata pesante".

Nonostante la chiusura il suo dipendente sarà pagato?

"Lavora per me da 22 anni. Per onestà gli ho detto di stare a casa, perché non posso aprire l’attività, gli darò comunque la busta paga. A me d’altra parte conviene procedere così, perché in questo modo ci rimetto molti soldi in meno. Restando aperto, facendo bene i conti, da ottobre a fine marzo in consumi ci rimetterei 20mila euro. E poi ci sarebbero tutte le altre bollette compreso il riscaldamento condominiale e quella dei rifiuti che paghiamo a metro quadro, mentre qui non se ne producono quasi affatto. Tenendo aperto quanto ci avrei rimesso?".

Nives Concolino