Sarà battaglia all’ultimo voto alle elezioni per il nuovo consiglio dell’ordine dei medici di Rimini. Si voterà a ottobre e il presidente uscente Maurizio Grossi (in foto) correrà per il quarto mandato di fila con la sua lista ’Continuità e rinnovamento’. Ma per la prima volta dopo anni, alle elezioni dei medici si presenta anche una seconda lista. È quella ’Uniti per cambiare’, di cui fanno parte, tra gli altri, Pietro Pesaresi, il segretario provinciale dello Snami (è il sindacato autonomo dei medici) e Davide Manfroni, ex consigliere comunale della Lega. Ieri Manfroni – su queste colonne – non ha risparmiato attacchi a Grossi e al direttivo uscente. E ora Grossi, presentando la sua lista, risponde punto su punto: "L’ordine tutela la professione e i cittadini. Non è un sindacato che tutela solo gli interessi dei medici". Ancora: "Manfroni dice che non abbiamo fatto gruppo. Il gruppo noi l’abbiamo creato eccome, con varie iniziative: negli anni abbiamo creato la scuola di etica medica e quella di storia della medicina, il centro di formazione di medicina di genere, il gruppo giovani medici e tante altre, alle quali hanno partecipato centinaia di dottori di Rimini, ma nessuno dei candidati della lista ’Uniti per cambiare’". Insomma, "certe critiche sono ingiuste".
Grossi poi rivendica l’impegno dell’ordine "per l’assistenza e la campagna vaccinale durante la pandemia" così come "il nostro ruolo in prima linea contro le aggressioni ai sanitari". E promette con la sua lista, ai 2500 medici iscritti all’ordine, di "lavorare sempre più per un sistema sanitario migliore" a Rimini e per la tutela della professione. "Abbiamo tra i nostri candidati veterani come la direttrice dell’ospedale di Rimini Francesca Raggi; Antonio Barboni (ex senatore di Forza Italia), il chirurgo pediatra Alberto Ratta, Maria Cristina Basili, medico al pronto soccorso di Rimini, Bianca Morolli e Mascia Grani". Completano la lista di Grossi Franco Mandolesi, Giovanni Cananzi, Massimo Montesi, Geo Agostini, Loreley Bianconi, Fabio Cesaretti, Silvano Fattori e Marco Grassi.
Manuel Spadazzi