MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Medici di famiglia in rivolta: "Impossibile prenotare esami e visite ai pazienti"

I dottori: "Il nuovo sistema informatico ci impedisce di fare il nostro lavoro. Pronti allo sciopero se l’Ausl e la Regione non troveranno subito soluzioni".

Medici di famiglia in rivolta: "Impossibile prenotare esami e visite ai pazienti"

I dottori: "Il nuovo sistema informatico ci impedisce di fare il nostro lavoro. Pronti allo sciopero se l’Ausl e la Regione non troveranno subito soluzioni".

Uno degli ultimi casi è capitato alla dottoressa Manuela Cavalli: "Avevo prescritto una visita alla gastroenterologia a un mio paziente malato di tumore, ma tutte le volte che provava a prenotare gli rifiutavano la prestazione. Ho dovuto chiamare io il reparto per fargliela fare". Il motivo? Il nuovo sistema informatico per visite ed esami specialistici, varato con decreto ministeriale l’anno scorso e in vigore nell’Ausl Romagna da due settimane, che sta creando tanti disagi. "Dal 15 luglio prescrivere le prestazioni, perfino quelle urgenti, è un inferno: per noi e soprattutto per i nostri pazienti", attaccano Pietro Pesaresi, presidente dello Snami Rimini, e Giulia Grossi, segretaria provinciale di Fimmg. I 250 medici di base del Riminese sono esasperati e annunciano: "Siamo pronti anche allo sciopero".

Il problema "sta nel cambio dei codici per le prestazioni sanitarie e nei nuovi protocolli diagnostici", spiegano i medici di famiglia (na ventina), riunitisi ieri per denunciare "a nome di tutti i colleghi" i disagi con il nuovo sistema. "Il software ci impedisce di prescrivere le visite e gli esami appropriati – dicono Grossi e Pesaresi – Tanti pazienti in queste settimane si sono visti rifiutare la prenotazione delle prestazioni al Cup o in ospedale". Su 10 prestazioni, "che si tratti di una visita, di un esame di laboratorio, di un semplice elettrocardiogramma, almeno 5 vengono respinte – stimano i medici – costringendoci a intervenire per risolvere la situazione". Ma "deve essere chiaro – spiega la Grossi – che la colpa non è di noi medici. Non è che non sappiamo più usare i computer: è il nuovo sistema che non funziona". "Il fatto grave – attacca Corrado Paolizzi della Fimmg – è che l’Ausl ci ha spiegato che per allineare il nuovo sistema alle cartelle sanitarie bisognerà attendere fino a settembre". Ma le responsabilità, proseguono i dottori, sono soprattutto della Regione, "che ha cambiato i protocolli diagnostici, impedendoci di prescrivere le prestazioni più appropriate". Il risultato? Pazienti costretti a tornare più volte dai loro medici, "perché le prestazioni prescritte vengono rifiutate". "L’altro giorno – rivela Giuseppe Damato – un mio paziente è tornato da me quattro volte, perché non accettavano la prenotazione per la visita che gli avevo prescritto". "A me è capitato – racconta Mikaela Mancini – il caso di un paziente a cui, soffrendo di aritmia, ho prescritto una visita con holter. Mi è stato risposto che dovevo mandarlo in cardiologia...". E pensare che "a Rimini avevamo protocolli che funzionavano bene... La Regione li ha voluti cambiare, questo è il risultato disastroso", attacca ancora Pesaresi. "Senza dimenticare – conclude Paolizzi – i nuovi Cau, che hanno complicato la situazione. I 4,2 milioni di stipendi pagati per i Cau nel Riminese potevano essere spesi meglio".