Medici e avvocati tra gli ‘invisibili’ al fisco

I militari della Finanza scovano 43 evasori totali nel Riminese per un bilancio che supera gli otto milioni di euro

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Beni per 17 milioni sequestrati per evasione fiscale, e ci sono proposte per altri 24 milioni. Per non parlare dei cittadini sconosciuti al fisco che hanno ‘ovviato’ alla denuncia dei redditi, tra cui ci sono titolari di studi medici e legali, coomercianti e anche un centro estetico. Ma uno degli obiettivi principali è stata e resta l’aggressione ai patrimoni della criminalità organizzata ed economica, o a soggetti che sospettano legati a gruppi criminali. Nel 2019, in base alla normativa antimafia le Fiamme Gialle hanno chiesto all’autorità giudiziaria provvedimenti di sequestro e confisca per oltre 100milioni di euro, contro i 33 dell’anno precedente: 16 milioni sono già stati sequestrati. Ma anche l’emergenza Covid ha fatto la sua parte, soprattutto la serigrafia che confezionava mascherine chirurgiche con marchi di gran moda, ovviamente contraffatti.

E’ il bilancio della Guardia di finanza, presentato ieri mattina, in occasione della celebrazione per il 246° anniversario della fondazione. Il prefetto di Rimini, Alessandra Camporota, accompagnata dal comandante provinciale, Antonio Garaglio e dal colonnello Fulvio Nicolò Furia, comandante del Reparto operativo aeronavale di Rimini, si è recata al cimitero di Rimini, dove è stata deposta una corona d’alloro davanti alla stele che ricorda i caduti del Corpo.

Nel dettaglio, i cittadini sconosciuti al fisco sono 43 che hanno evaso complessivamente oltre 8,2 milioni di Iva. Tra gli evasori totali ci sono commercianti all’ingrosso e al dettaglio, uno studio legale riminese, uno stidio medico, anche questo di Rimini, un paramedico, rappresentanti, un locale da ballo. I numeri più alti sono a Rimini, che la fa da leone, segue Santarcangelo con nove evasori. Fra tutti spicca la titolare di un centro estetico di Cattolica, che ‘omettendo’ di presentare la dichiarazione dei redditi, era riuscita a sottrarre al fisco 435mila euro. Il lavoro sommerso è stato un altro degli obiettivi della Finanza che ha stangato 77 datori di lavori, per avere impiegato 156 lavoratori in nero.

Un altro fronte è stato quello della tutela della spesa pubblica. Le frodi scoperte ai danni del bilancio nazionale e comunitario, sono state pari a tre milioni e mezzo di euro, mentre si attestano su circa 10mila euro, quelle nel settore della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria. Un riminese è stato invece denunciato per avere chiesto e percepito il reddito di cittadinanza, ‘dimenticandosi’ di essere proprietario di un albergo stimato oltre 800 milioni di euro.

La criminalità organizzata è sicuramente uno dei settori di cui si stanno occupando maggiormente i militari. Nel corso del 2019, sono stati sottoposti ad accertamenti patrimoniali 109 persone, oltre ai 56 accertamenti chiesti direttamente dal prefetto di Rimini. Altra ‘guerra’ è quella al riciclaggio e all’auto-riciclaggio. Le persone denunciate sono state in tutto 34, otto delle quali sono state arrestate. Il valore del riciclaggio e dell’auto-riciclaggio, ha sottolineato la Finanza, si attesta intorno agli 80 milioni di euro, mentre su ordine della magistratura sono stati sequestrati beni per 6 milioni. Riguardo invece ai reati fallimentari, sono scattati i sigilli a beni per un milione e passa di euro, su un totale di patrimoni risultati ‘distratti’ di 11 milioni e mezzo di euro, con la conseguente denuncia alla magistratura di 40 persone.

Decisamente operativi anche i finanzieri del Reparto aeronavale che a breve dovrebbero ricevere l’ultimo modello dell’elicottero bimotore. Le imbarcazioni controllate sono state 600, e il bracconaggio ittico è stato uno dei settori più proficui. Sono stati infatti 26 i pescatori abusivi (il cui pescato non passa dai controlli sanitari) denunciati tra il 2019 e l’inizio del 2020. L’Aeronavale si occupa anche e soprattutto di reati ambietali, e dall’alto ha scovato diverse discariche abusive. Il risultato è stato il sequestro di 6mila mq di terreno e quasi mille tonnellate di rifiuti speciali, ma non pericoloso. Sulla fascia costiera, per quanto riguarda invece il mancato versamento di tributi (Imu e Tasi) e i lavoratori in nero, tra cantieri navali, pescherecci, bagnini e ristoranti, la Finanza del Mare ha presentato un conto di oltre 400mila euro.