"Meglio togliere le commissioni per la moneta elettronica"

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"L’assessore Magrini ha ragione: alzare il tetto del contante a 60 euro potrebbe spingere gli acquisti online. Ma il problema principale del commercio sono i costi assurdi di noleggio dei Pos e commissioni per l’utilizzo degli stessi da pagare alle banche: tasse nascoste, e queste andrebbero cancellate o fortemente ridotte per aiutare davvero il settore". Lo afferma il presidente provinciale di Federmoda, Giammaria Zanzini. Da tempo impegnato in una strenua battaglia contro i costi del Pos, il dispositivo che permette di accettare pagamenti con carta di credito, debito, prepagata e bancomat.

"Le commissioni bancarie per i pagamenti col bancomat – continua – partono da 0,50 euro a operazione, a salire. Per la carta di credito si va da 1,50 a 2,50 e oltre. Non solo: l’accredito del denaro incassato ci arriva dopo 2-3 giorni, ancora di più nei fine settimana, mentre dovrebbe essere immediato. E il noleggio dei pos ha un costo che va dai 30 ai 60 euro al mese, una follia. Anche se ormai tutti i commercianti l’hanno adottato". Zanzini indica anche una possibile ricetta per sfoltire la giungla del commercio online: "Anche chi vende sul web dovrebbe per legge iscriversi al Registro delle imprese della Camera di Commercio. I venditori terzi non lo fanno, e ad esempio per Amazon rappresentano il 54% del fatturato". Quando all’innalzamento del tetto a 60 euro, "non è con questa manovra che scongiuri l’evasione, nè implementi aumenti gli acquisti nei negozi di prossimità. È l’acquirente che decide come pagare quindi è lasciata alla sua discrezionalità nessun commerciante oggi impedisce il pagamento con la moneta elettronica".