Meningite a Rimini, donna di 46 anni ricoverata. "Condizioni serie"

Alle persone che di recente hanno avuto contatti con la paziente è stata somministrata la terapia preventiva del caso

Meningite, un caso nel Riminese. Nella foto (archivio Newpress) analisi di laboratorio

Meningite, un caso nel Riminese. Nella foto (archivio Newpress) analisi di laboratorio

Rimini, 10 gennaio 2020 – Meningite da meningococco. Quelli che inizialmente sono apparsi come “sintomi compatibili” con questa patologia, si sono dimostrati indici inequivocabili dopo le analisi di laboratorio. La persona interessata, una donna di 46 anni, è stata quindi ricoverata in terapia intensiva all'ospedale di Rimini. “La paziente resta al momento ricoverata e le sue condizioni sono serie ma stabili”, si legge in una nota dell'Ausl Romagna.

L'azienda sanitaria precisa come "la situazione, costantemente monitorata, non prefigura allarme sanitario". Il dipartimento di sanità pubblica dell'Ausl ha raggiunto le persone che recentemente hanno avuto contatti con la paziente, alle quali è stata somministrata la terapia preventiva del caso. "Ogni anno sul territorio provinciale di Rimini si verificano circa venti casi di meningite, di cui circa dieci da meningococco", precisa l'Ausl.

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Meningite, come si trasmette l'infezione

"Il meningococco è un batterio che molto raramente, e solo in individui che si trovano temporaneamente in condizioni di particolare vulnerabilità, è causa di malattie importanti quali la meningite o la setticemia. Casi isolati di meningite rientrano nella assoluta normalità epidemiologica della meningite nel nostro Paese - prosegue l'azienda sanitaria - L'infezione si trasmette attraverso le goccioline di saliva a seguito di contatti interpersonali ravvicinati e prolungati e il tempo di incubazione della malattia è di norma di 3-4 giorni.

Per interrompere la circolazione del meningococco e impedire la comparsa di ulteriori casi di malattia, è necessario che i familiari e le persone che hanno avuto contatti stretti con l'ammalato nei giorni precedenti la comparsa dei sintomi vengano sottoposti ad una profilassi antibiotica per via orale con lo scopo di 'bonificare' eventuali portatori del germe. La chemioprofilassi non è ritenuta utile per chi ha avuto solamente contatti occasionali e di breve durata con la persona malata".