Messaggi della ex alterati, carabiniere assolto

Assolto in quanto il fatto non sussiste. Si è conclusa modo la battaglia legale di un carabiniere che doveva rispondere dell’accusa di frode processuale. L’inchiesta aveva preso le mosse dalla causa civile intentata dalla ex compagna del militare, intenzionata a farsi restituire una somma di 45mila che aveva prestato all’uomo quando ancora si frequentavano. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, il carabiniere aveva depositato come prove dei messaggi di WhatsApp che sarebbero stati alterati ad arte al fine di ottenere dal tribunale la sospensione del decreto ingiuntivo riguardante la restituzione dell’importo. Dubbi sulla veridicità di quei messaggi erano stati sollevati da un ingegnere informatico, nominato come consulente dal legale della vittima, l’avvocato Piero Venturi. Attraverso di essi, il militare avrebbe cercato di convincere il giudice del fatto che il prestito dei 45mila fosse stato ‘abbuonato’ dalla donna.