Metromare, i giudici stoppano i risarcimenti

La Cassazione: nessun indennizzo per i manufatti abusivi demoliti lungo il tracciato. Ribaltata la sentenza della Corte di Appello

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I giudici hanno deciso: "Non dovremo tirare fuori un euro". Può fregarsi le mani Stefano Giannini presidente di Pmr, Patrimonio mobilità Rimini, dopo il pronunciamento della Cassazione, sezione civile. Da anni ormai su Pmr,l’ ex Agenzia mobilità Rimini, pendeva la spada di Damocle per le indennità di esproprio che numerosi cittadini avevano chiesto alla società durante le fasi di realizzazione del Metromare. Durante l’apertura del cantiere, l’allora Agenzia mobilità aveva dovuto demolire i fabbricati che si trovavano sul tratto da realizzare. Le ruspe abbatterono anche garage e vecchie pertinenze, abusive del tutto o parzialmente. La società aveva ritenuto di dover pagare nulla per quei manufatti, mentre i proprietari delle struttura abbattute volevano essere risarciti. La parola era passata agli avvocati, per quantificare le indennità di esproprio da corrispondere ai proprietari delle aree.

Questa è solo una delle vicende giudiziarie che hanno caratterizzato i lavori del Trc, e nulla hanno a che vedere con il procedimento giudiziario sul blocco del cantiere a Riccione durante i primi mesi estivi del 2014, con la prima amministrazione di Renata Tosi. Il processo è tuttora in corso, e la prossima settimana è attesa una nuova udienza.

Tornando agli espropri, la partita prende in considerazione 15 ricorsi che vari proprietari delle aree e dei manufatti avevano avanzato alla Corte di appello di Bologna. La Corte aveva dato ragione ai ricorrenti e costretto Pmr a pagare una somma complessiva di circa 200mila euro. La società tuttavia non aveva mollato, presentando altrettanti ricorsi alla Corte di Cassazione.

Per la Cassazione gli abusi edilizi restano tali, e se un manufatto non è stato condonato allora non è possibile chiederne un indennizzo per la sua demolizione. La Corte ha così rinviato la vicenda giudiziaria alla Corte di appello di Bologna per la revisione delle sentenze.

Ristabilito il principio dei manufatti abusivi non indennizzabili, Pmr può già fare i conti in tasca. "Era un esborso che non avevamo ancora fatto - riprende Giannini – dunque potremo evitarci la spesa".

Andrea Oliva