"Mi hanno sfrattato, perderò la piadineria"

Negli ultimi due mesi l’uomo non è riuscito a pagare l’affitto e dovrà andarsene dopo quindici anni di attività

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Soldi per pagare l’affitto ai proprietari non ne hanno più, e dopo due mesi che non versano il dovuto si vedono arrivare lo sfratto per morosità. E’ il destino di tanti commercianti che in questo anno di pandemia che li ha messi a terra, stanno cercando di resistere o di trattare con i padroni dei muri. Perchè mentre per la locazione ad uso abitativo è previsto il cosiddetto ‘termine di grazia’ per sanare la morosità, non funziona così per la locazione ad uso commerciale. Il mancato pagamento fa scattare infatti la risoluzione del contratto, anche se soltanto di due mesi. A stabilirlo è la legge e il giudice non può fare altro che convalidarlo. Alcuni commercianti trovano una mediazione con il proprietario, altri invece non ce la fanno, e dopo anni e anni di attività, c’è chi potrebbe essere presto costretto a dire addio al suo negozio dove ci ha investito la sua vita e quella della sua famiglia. L’avvocato Stefano Caroli ne rappresenta diversi. Ci sono baristi, ristoratori, titolari di negozi di arredamento. Tra questi c’è anche il gestore di una piadineria di Riccione che in questo momento si trova appeso a un filo. Lui preferisce non rivelare il suo nome "perchè mi conoscono in tanti e mi vergogno".

Com’è la situazione?

"E’ brutta un gran bel po’. Ho una piadineria da quasi quindici anni nella zona Alba, un’attività che ha sempre funzionato e ora sono vicino alla fine di tutto".

Con l’asporto non riesce a farcela?

"Non adesso. Di fatto, a parte la piccola parentesi della stagione estiva, sono chiuso da dieci mesi. Questa è una zona dove durante l’inverno non si guadagna molto, potete immaginare adesso. La pandemia ci ha messi al tappeto, e tenere aperto per un asporto che è scarsissimo non conviene. Anzi, le spese sono tali che rischio di peggiorare la situazione. E’ troppo tempo che siamo chiusi, non ce la facciamo più".

Ha avuto lo sfratto anche lei?

"Sì, lo sfratto esecutivo. Gli ultimi due mesi non sono riuscito a pagare l’affitto, del resto bisogna anche mangiare e i soldi non bastano per l’una e l’altra cosa. Ma la legge è questa, se non si paga dopo due mesi ti possono sfrattare ed è quello che è successo".

Ha tentato di parlare con il proprietario dei muri?

"Ci ho provato, gli ho spiegato che non ce la facevo, ma il risultato è stato lo sfratto. Cosa potevo dire? Questa è la legge e non so cosa si possa fare ancora".

Sa di altri commercianti che sono nelle sue stesse condizioni?

"Ce ne sono sì, tanti, soprattutto sul lungomare. Molti che come me non sono riusciti a pagare l’affitto per via della crisi, so che anche ad alcuni di loro è già arrivato l’avviso di sfratto. Siamo tutti nella stessa barca, ma questo non consola nessuno. Speriamo nell’aiuto del Governo, ma qui non di vede granchè".

Ha intenzione di arrendersi e mollare tutto?

"No, non ancora. Spero fino alla fine di riuscire in qualche modo a mediare, a trovare un compromesso. Sono in questo negozio da quasi quindici anni, in questa attività ci ho messo tutta la mia energia e tutta la mia vita. Spero ancora di potermi salvare. La piadineria è l’unica fonte di reddito per tutta la famiglia e se dovessimo perderla, non so davvero come andrebbe a finire. Mi sento a terra, se non ce la faccio non so davvero cosa andrò a fare. Ho paura che questa sia davvero la fine".