"Mi piacerebbe scrivere una canzone per la Terra"

Il cantautore e compositore Mario Lavezzi al Grand Hotel di Rimini "La Riviera è un punto di riferimento per tantissimi artisti come noi"

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Da oltre mezzo secolo con le sue canzoni, e con musiche e testi interpretati da tante ugole d’oro, Mario Lavezzi contribuisce a imbastire la storia della musica italiana. Il noto cantautore, compositore e produttore discografico sarà ospite, oggi alle 18.30, de ’La terrazza della Dolce vita’, il salotto culturale di Simona Ventura e di Giovanni Terzi al Grand Hotel di Rimini.

Cosa offrirà al pubblico?

"Una porzione del mio spettacolo intitolato E la vita bussò. Non è la canzone che ho scritto per la Bertè ’E la luna bussò’, è il titolo che ho dato al libro e al mio cofanetto contenente tre cd: uno con le canzoni che ho scritto, il secondo con le canzoni che ho prodotto e il terzo con le canzoni che ho interpretato assieme a Dalla, Morandi, Cocciante, Raf, Antonacci, Vanoni e altri".

Il libro di cosa tratta?

"Racconta il percorso di un musicista come me che ha attraversato tutte le epoche musicali. Dalla beat a quella dei figli dei fiori, dall’impegno politico alla musica progressive fino alla dance e all’attualità: ho pubblicato cinque compilation del talent ’Amici’".

Che rapporto ha con Ventura e con Terzi?

"Ci conosciamo tanto. Soprattutto con Giovanni siamo stati amici anche quand’era assessore. A me e a Teo Teocoli aveva affidato il nuovo Derby in corso Matteotti, dove insieme abbiamo fatto duetre stagioni".

Rieccola a Rimini: un vecchio amore?

"Qui, con i Camaleonti, ne ho fatte di tutti i colori. E anche con Loredana Bertè: alloggiavamo al Bellevue. Con i Camaleonti una sera abbiamo tenuto tre spettacoli in altrettanti locali di Rimini, Viserbella e Cattolica. Ci muovevamo con gli strumenti. Al ritorno, verso le 3, le 4 del mattino, ci si trovava al Canasta di Riccione dove c’erano Patti Pravo, L’Equipe 84, Morandi e tanti altri. Rimini e Riccione sono dei punti di riferimento per tantissimi musicisti".

Qualche aneddoto?

"Avevo 18 anni, con i Camaleonti ci muovevamo con il Bulli, il pulmino della Volkswagen. Una volta avevamo prenotato in un albergo sulla Flaminia, a Cattolica: l’A 14 all’epoca finiva a Rimini, da lì a Taranto fummo costretti a fare l’Adriatica impiegando quasi sei ore. Ma eravamo entusiasti!".

Ha scritto tante canzoni. Ma non è finita...

"Quelle scritte sono più di 500, i veri successi una ventina, come Il primo giorno di primavera, E la Luna bussò, In alto mare, Succede, in duetto con Morandi, o Giorni leggeri che ho cantato con Dalla e Cocciante. Dal primo lockdown a oggi ho scritto una decina di canzoni, vedremo quando farle uscire. Quest’estate è andato avanti il Campus Band, il 15 agosto per la Rassegna ’Milano è viva’, al Castello sforzesco, faremo la finale. Il vincitore si aggiudicherà la pubblicazione dell’inedito presentato e un video, per il resto riprenderò a fare concerti".

Altri progetti?

"Sono molto sensibile all’ambiente, alla Terra, nostra casa comune. Vorrei fare una canzone con tre interpreti".

Nives Concolino