Miele agrodolce: la produzione cala, ma la festa torna in grande stile

Produttori in ansia: "Meteo sfavorevole, siamo lontani dalle annate migliori". Nel weekend il tradizionale appuntamento a Torriana

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Il miele? In Valmarecchia sarà dolce, dolcissimo. Ma purtroppo non abbondante come nelle stagioni migliori. L’annata 2022 ricalca quella precedente. Nicola Pula, apicoltore di Pennabilli non si nasconde: "La situazione è drammatica – ammette – Le cause? A marzo e aprile pioggia e freddo, poi vento a maggio. L’acacia si è parzialmente salvata da noi e c’è stato raccolto di robinia, ma solo di 2 quintali anziché le solite 2 tonnellate. Poi soltanto siccità". Stessa storia per Oriana Agostini di Pietracuta. "La produzione sarà migliore del 2021 anche se lontana dalle annate migliori. Però abbiamo lavorato bene in primavera e a inizio estate, con acacia e millefiori. L’ultimo mese invece nessun raccolto di millefiori, che di solito è abbondante: la mancanza di pioggia ci ha castigato". Le api però "sono belle, non c’è il problema della sopravvivenza come l’anno scorso, solo qualche famiglia è un po’ più debole", continua la Agostini, che ha 300 alveari sparsi tra Maciano, Petrella Guidi, Pietracuta, Molino di Bascio e Acquapartita. Rimini e la Valmarecchia contano un buon numero di apicoltori, la maggior parte hobbisti ma non solo. Come Carlo Cuccia, produttore biologico a Vergiano ed eminenza grigia della Festa del Miele di Montebello a Torriana.

Una festa che torna finalmente domani e domenica, attesa da tutti i produttori della provincia e non solo. Una festa dolce, dolce come il miele che fa così il suo ritorno in grande stile nelle vie del borgo, dopo la parentesi all’anfiteatro Giardino delle Pietre recuperate di Torriana. Sarà luogo di incontro di produttori, appassionati, buongustai e curiosi del prodotto delle api ma anche della natura, con un ricco programma. Non mancherà il rito della smielatura.

m.c.