Minacce al ristorante Allevatore a processo

Un 56enne aveva preso di mira un imprenditore della Valconca ’reo’ di avere come clienti diversi cacciatori della zona

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"Vi faccio fuori tutti". Questa la minaccia che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, un allevatore di 56 anni avrebbe rivolto al telefono ad un ristoratore della Valconca. La sua unica colpa: il fatto che l’agriturismo di cui è titolare fosse diventato un punto di ritrovo per i cacciatori della zona, che spesso si fermavano lì a bere il caffè o a pranzare. Per il 56enne è arrivato il rinvio a giudizio davanti al giudice monocratico di Rimini. L’udienza è stata aggiornata al 10 marzo 2023. Come prove a carico dell’imputato vi sarebbero tabulati telefonici e una registrazione della conversazione incriminata. Il ristoratore, assistito dall’avvocato Paolo Ghiselli del foro di Rimini, si è costituto parte civile. Tutto comincia nel 2021.

E’ un giorno come tanti, l’imprenditore si trova nel ristoratore e sta sbrigando alcune faccende, quando a un tratto squilla il telefono. All’altro capo della cornetta c’è uno sconosciuto (poi identificato come il 56enne) che sembra avercela a morte con lui. Il motivo sembra essere semplice. Lo sconosciuto afferma che alcuni giorni prima, durante una battuta di caccia, il suo amatissimo cane – un cucciolo di appena sei mesi – era stato impallinato ed era morto, mentre un secondo esemplare erano stato ridotto in fin di vita. Questa la ragione del suo astio nei confronti delle doppiette. A suo modo di vedere, anche il ristoratore avrebbe avuto una responsabilità in tutto questo. Il suo locale, infatti, è frequentato abitualmente dai cacciatori, che spesso si danno appuntamento lì prima o dopo un’uscita nelle campagne della Valconca. I toni si fanno sempre più minacciosi e pesanti. Al ristoratore serve a poco spiegare che lui non c’entra nulla con la morte del cane. Anzi, per quel che riguarda, è anche contrario alla caccia, ma non può certamente mettere alla porta delle persone che vengono lì solo per mangiare, indipendentemente da quelle che sono le loro passioni. Allo sconosciuto però le spiegazioni non bastano. Dice di essere pronto a far passare un brutto quarto d’ora al ristoratore, di volerlo pestare o di voler mandare delle persone a mettere a soqquadro il locale. L’imprenditore, spaventato, tenta di chiarire la sua posizione, ma è tutto inutile. A quel punto non può far altro che rivolgersi al suo avvocato. Insieme decidono di presentarsi in procura per depositare una denuncia a carico di ignoti.