"Molestate dagli alpini" Denunciati altri 10 episodi

I casi segnalati alla Procura dal gruppo femminista ’Non una di meno’ . Le penne nere: "Siamo sereni, attendiamo gli esiti delle indagini"

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di Manuel Spadazzi

Individuare gli autori delle presunte molestie sarà difficile. Ma ’Non una di meno’, il collettivo femminista che durante l’Adunata degli alpini a Rimini aveva raccolto oltre 500 segnalazioni di donne che sarebbero state molestate dalle ’penne nere’, non si è arreso, andando avanti con la battaglia. E tramite il proprio avvocato ha presentato alla Procura una decina di denunce. Si tratta dei casi più eclatanti e circostanziati raccontati al collettivo. Le denunce sono state depositate ad agosto, ma ’Non una di meno’ ha scelto fin qui di tenere un profilo basso. Anche perché per il primo episodio denunciato, quello di una 26enne riminese (si era presentata dai carabinieri col suo avvocato) che aveva riferito di essere stata strattonata e accerchiata da tre alpini in piazzale Fellini, la Procura ha già deciso di chiedere l’archiviazione "in quanto è stato impossibile identificare i presunti autori delle molestie".

"Ce lo aspettavamo le denunce da ’Non una di meno’, attendiamo gli esiti degli accertamenti", dice Massimo Cortesi, portavoce di Ana (l’associazione nazionale degli alpini). A loro volta gli alpini hanno depositato le prime querele "contro chi ci ha diffamato". Quattro le persone individuate, tra loro anche un politico del Veneto e un giornalista. Due denunce sono già state depositate, e le altre lo saranno a giorni. "Siamo solo all’inizio: altri saranno querelati". Nei confronti di ’Non una di meno’ invece gli alpini non faranno nulla: "Hanno sollevato un polverone, ci hanno danneggiato ma non ci sono gli estremi per la diffamazione. Inoltre non sono neanche un’associazione, non hanno un rappresentante legale". Insomma: contro le femministe, "che ci avevano già attaccato – ricorda Cortesi – all’Adunata di Trento nel 2018", non saranno presi provvedimenti. "Noi siamo sereni – conclude Cortesi – Tra l’altro dopo l’Adunata abbiamo ricevuto una lettera del prefetto Giuseppe Forlenza: ci ringraziava perché nei giorni dell’evento a Rimini le forze dell’ordine non hanno dovuto fare un solo intervento. Sono stati giorni di festa per Rimini".