Molestie sessuali su un 14enne, condannato albergatore

Due anni e otto mesi di reclusione per l’imprenditore in abbreviato per una vicenda che risale all’agosto del 2019

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Due anni e otto mesi. È la condanna ricevuta da un albergatore riminese di 59 anni accusato di violenza sessuale nei confronti di un 14enne ospite insieme al padre, nell’hotel di Miramare, nell’agosto del 2019. In un procedimento abbreviato, il giudice Vinicio Cantarini ha riconosciuto la cosiddetta minore gravità del fatto, nonostante il pm Davide Ercolani avesse chiesto sei anni e sei mesi con le aggravanti della minore età di 16 anni della vittima e per il fatto che si fosse consumato a tarda notte. L’albergatore, difeso dagli avvocati Paolo Righi e Alessandro Pierotti, dopo la denuncia del ragazzino era stato arrestato dai carabinieri. L’uomo si è sempre detto innocente.

Il 14enne, che insieme alla famiglia si è costituito parte civile, rappresentato dagli avvocati Flavio Moscatt e Anna Vitale del foro di Lecco, ascoltato dal giudice in incidente probatorio era stato ritenuto credibile nel raccontare come l’adulto lo avesse molestato mentre dormiva su un divanetto della hall, dopo aver visto la tv. Un processo giocato in buona sostanza sulla parola dell’uno contro quella dell’altro e in cui le telecamere della videosorveglianza non hanno potuto fugare ogni dubbio in quanto non avrebbero ritratto l’atto sessuale. Secondo il racconto del giovane cliente dell’hotel, quella notte del 2019 lui si era addormentato in veranda e si era svegliato improvvisamente con i pantaloni calati e l’albergatore che lo toccava. Quando l’altro si era fermato, lui aveva raccontato tutto ai genitori.

Una versione completamente diversa da quella fornita dal riminese, il quale ha sempre negato di avere toccato il giovane così come da quest’ultimo riferito, raccontando di avere visto il ragazzino in veranda con i pantaloni abbassati e di avergli per questo intimato di ricomporsi subito, altrimenti avrebbe avvertito il padre.

In ogni caso, il giudice ha condannato l’albergatore anche al versamento di una provvisionale di 30mila euro nei confronti della parte civile. I legali del minore, in attesa della motivazioni, hanno accolto positivamente la sentenza di condanna ritenuta conferma di "un impianto accusatorio che ha retto". Gli avvocati Righi e Pierotti, difensori dell’albergatore, nonostante l’auspicio fosse quello di "una piena assoluzione in quanto il nostro assistito si professa pienamente innocente", si dicono "soddisfatti del notevole ridimensionamento della vicenda e dell’avvenuta derubricazione del reato contestato. Il giudice – spiegano – ha infatti riconosiuto la sussistenza dell’ipotesi lieve (quella applicata nei casi di palpeggiamento, ndr). In attesa di leggere le motivazioni, si può ipotizzare che il giudice abbia escluso qualsiasi ipotesi di violenza sessuale vera e propria, così smentendo gran parte delle diverse versioni rese dalla persona offesa". I legali dell’albergatore presenteranno appello.