Morsa due volte dal ragno muore in casa a 46 anni

La tragedia di Cristina Calzoni. Il compagno: "Si è spenta tra le mie braccia . Potrebbe aver abusato dei farmaci che assumeva per lenire il dolore"

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"Cristina è morta praticamente tra le mie braccia. Mentre aspetto l’ambulanza, arrivata 25 minuti dopo la chiamata, le ho fatto più volte il massaggio cardiaco come mi avevano detto i sanitari del 118. Ma non c’è stato nulla da fare". Quando medico e infermieri sono arrivati sul posto non c’era più nulla da fare per Cristina Calzoni, 46 anni.

La tragedia si è consumata venerdì sera a Gabicce, dove Cristina e il suo compagno, Gilberto Del Chierico, vivevano insieme. Una coppia molto conosciuta anche nella nostra provincia. Del Chierico è maestro del coro lirico della Regina di Cattolica. Lui e Cristina stavano insieme da una decina d’anni e frequentavano spesso Cattolica. La morte di Cristina ha sconvolto tante persone, anche per come è avvenuta. Nel 2021 la 46enne era stata morsa per due volte, a settembre e a poi a novembre, da un ragno violino. "A causa delle punture – racconta Del Chierico – aveva iniziato ad assumere farmaci antidolorifici, prescritti dai medici che l’avevano visitata. Si era rivolta al centro antiveleni di Pesaro, era stata anche a Bologna".

Com’era il suo stato di salute, nei giorni precedenti alla sua morte?

"In realtà da mesi soffriva di alti e bassi. Anche se gli ascessi provocati dai morsi dei ragni parevano guariti, continuava a prendere gli antidolorifici per i dolori lancinanti alla schiena. Un giorno stava bene, sembrava essersi ristabilita, e quello dopo invece il dolore tornava, più forte di prima. Negli ultimi giorni il problema alla schiena la tormentava".

Avevate valutato la possibilità di un ricovero?

"Io sì, le avevo proposto più volte di portarla in ospedale. Cristina però avevo paura. Temeva di non essere curata e assistita come voleva a causa dell’emergenza in ospedale provocata dal Covid. Ma ci tengo a dire una cosa: Cristina non era una No vax, aveva già fatto la terza dose".

Venerdì la situazione è precipitata e per Cristina non c’è stato nulla da fare. Si è capito cosa ha causato il malore fatale?

"L’ipotesi dei sanitari del 118 intervenuti sul posto è che abbia abusato dei antidolorifici che assumeva. Probabilmente è morta per un arresto cardiaco provocato dal sovradosaggio di farmaci. Ma Cristina li prendeva solo per cercare di attenuare il dolore".

Verrà eseguita l’autopsia?

"Da quanto abbiamo capito verranno fatti alcuni accertamenti, ma non l’esame autoptico".

Si sa già la data dei funerali?

"Non ancora. Nel frattempo sono stato travolto da una marea di affetto e solidarietà. Moltissimi mi hanno scritto, telefonato. Cristina si è fatta voler bene".

Manuel Spadazzi