San Marino, muore dopo l’intervento alla prostata

La famiglia dell’uomo, residente a Gualdicciolo, ha presentato un esposto in tribunale

L'ospedale di Stato di San Marino

L'ospedale di Stato di San Marino

San Marino, 12 maggio 2019 - Un’operazione alla prostata programmata da tempo e, apparentemente, senza nessun problema particolare. Ma qualcosa non è andato per il verso giusto perché l’uomo, 64 anni, residente a Gualdicciolo, è morto il giorno dopo l’intervento effettuato nell’ospedale di San Marino.

La famiglia, assistita dall’avvocato Rossano Fabbri, ha presentato un esposto in tribunale contro ignoti, con la richiesta di un’autopsia per far luce su cosa abbia provocato il decesso dell’ex operaio, ora pensionato.

L’intervento è iniziato intorno alle 9.15 del 30 aprile ed è terminato (circa) alle 11.30 quando il chirurgo è uscito dalla sala operatoria per comunicare alla famiglia che era andato tutto bene. Poi nella sala del risveglio la primi crisi cardiaca con l’immediato intervento dei medici. Alle 5.30 un’altra crisi che ne ha determinato il decesso, decretato alle 6.30 del primo maggio.

Una tragedia che ha lasciato i familiari attoniti, tanto da decidere di presentare un esposto. L’autopsia è stata eseguita sabato scorso alla presenza del medico legale incaricato dal tribunale ma anche dai tecnici incaricata sia dall’Istituto per la sicurezza sociale che dalla famiglia. Secondo i primi riscontri il problema sarebbe solo a carico del cuore: non ci sarebbe la presenza di emboli o altre anomalie. Quindi familiari e legale attendono gli ulteriori accertamenti sul muscolo cardiaco.

Infatti, secondo esami diagnostici effettuati in precedenza, sarebbe emersa una sorta di sofferenza a livello del cuore. Ora la famiglia vuole sapere se è stato tenuto in considerazione questo fatto prima di procedere con l’operazione.

Operazione che sarebbe riuscita ma le indagini si stanno indirizzando su quello che viene definito ‘rischio anestesiologico’ e il conseguente consenso informato.

«Con riferimento al decesso avvenuto il primo maggio presso l’ospedale di Stato, l’Istituto per la Sicurezza Sociale è vicino alla famiglia nel comune interesse di accertarne le cause ed in ragione di ciò è stato attivato un audit interno per una approfondita verifica», viene comunicato dalla direzione generale che, immediatamente subito dopo il fatto, ha aperto un’inchiesta interna.