Riccione, morto a 21 anni dopo il tuffo 'proibito' nella piscina del Grand Hotel

La tragedia in un orario in cui era vietato entrare: mancava il marinaio di salvataggio. Indagano i carabinieri, la Procura ha già disposto l’autopsia

La piscina del Grand Hotel di Riccione teatro dell’incidente

La piscina del Grand Hotel di Riccione teatro dell’incidente

Riccione, 15 luglio 2022 - Le risate . I tuffi con gli amici. E poi la tragedia. Inutili i tentavi di rianimarlo all’ospedale ’Infermi’ di Rimini, dove i sanitari l’avevano portato di corsa dopo le prime cure prestate sul posto. Il ragazzo, un 21enne senegalese residente a Riccione, si è spento ieri pomeriggio all’ospedale.

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Riccione, muore annegato nella piscina del Grand Hotel

Il dramma si è consumato nella piscina del Grand Hotel di Riccione. Lo storico albergo è ancora chiuso, ma la piscina è aperta per gli avventori del bar all’interno del complesso. Un locale frequentato dal giovane senegalese e dai suoi amici. Che ieri hanno deciso passare qualche ora e farsi un bagno. La tragedia è avvenuta intorno alle 14. Il ragazzo era già entrato più volte in acqua con gli amici. L’ultimo tuffo si è rivelato fatale. Gli amici e la ragazza, all’improvviso, si sono accorti di lui privo di conoscenza sul fondo della piscina. Subito hanno dato l’allarme, e dopo pochi minuti sul posto sono arrivati i sanitari del 118. Che hanno tentato di rianimarlo a più riprese, poi l’hanno caricato sull’ambulanza per portarlo all’ospedale di Rimini. Qui il ragazzo è morto, poco dopo.

Sulla morte del giovane, di origine senegalese ma da tanti anni residente a Riccione, indagano ora i carabinieri. Tanti gli elementi ancora da chiarire. Il primo: come indicano anche i cartelli a bordo della vasca, la piscina del Grand Hotel è aperta dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19. Negli altri orari non è presente il bagnino di salvataggio. Perché i ragazzi si sono tuffati lo stesso? E chi doveva vigilare sulla sicurezza della piscina? Resta da capire, soprattutto, la causa del decesso. Il ragazzo senegalese, come hanno riferito poi i suoi amici ai carabinieri, sapeva nuotare. E lo stesso Gianni Andreatta, il proprietario del Grand Hotel, racconta: "Avevo visto il ragazzo in acqua ieri, poco prima che avvenisse la tragedia. Era già entrato diverse volte in piscina insieme ai suoi amici".

La Procura ha aperto subito un fascicolo sulla morte del giovane senegalese, le indagini sono affidate ai carabinieri di Riccione. Che ieri hanno già sentito gli amici e il proprietario del Grand Hotel, e ascolteranno altre persone nelle prossime ore. Spiega Andreatta che "la piscina è aperta al pubblico del bar che si trova all’interno del complesso del Grand Hotel, per entrare si paga il biglietto d’ingresso". Andreatta non si dà pace. "Siamo tutti sconvolti da questa tragedia".

Il pm Paolo Gengarelli ha subito aperto un’inchiesta sulla morte del senegalese. Con ogni probabilità verrà disposta l’autopsia sul corpo del ragazzo. L’esame autoptico servirà a capire se il 21enne è morto per un malore in acqua, o per annegamento.