Rimini, muore per un infarto al ristorante

Inutili i disperati tentativi di rianimarlo

Soccorsi (foto d'archivio Ravaglia)

Soccorsi (foto d'archivio Ravaglia)

Rimini, 12 settembre 2017 - Un malore improvviso. Poi il disperato tentativo di rianimarlo. Ma per l’uomo, colpito da un infarto, non c’è stato nulla da fare: è morto tra i tavoli del ristorante Nud e Crud, nel borgo San Giuliano, dove stava cenando insieme ai familiari. Così il titolare del locale, Sergio Gnassi, ha invitato tutti gli altri clienti a lasciare il ristorante e lo ha chiuso. E non ha fatto pagare nessuno dei presenti. «Ho fatto quello che avrebbero fatto tutti al mio posto», si limita a dire lui.

L’episodio è avvenuto sabato sera, intorno alle 21. L’uomo era al tavolo con i familiari per mangiare una piadina, e all’improvviso si è sentito male. Si è capito subito che le sue condizioni erano molto gravi. Due medici che erano lì a cena hanno capito immediatamente che si trattava di un infarto, e si sono prodigati per rianimarlo in attesa dell’arrivo di un’ambulanza. I sanitari del 118 sono arrivati poco dopo, e hanno proseguito i tentativi di rianimazione con il defibrillatore. Tentativi che sono andati avanti per oltre quaranta minuti, fino a quando i medici non hanno potuto far altro che rassegnarsi. Per l’uomo, un ultrasettantenne, non c’è stato niente da fare, e poco prima delle 22 è stato constatato il decesso.

Nel frattempo Gnassi ha deciso di chiudere il suo ristorante, che a quell’ora era affollato di persone. Alcuni stavano mangiando, altri aspettavano il pasto, altri ancora invece attendevano soltanto il conto. Ma di fronte a quella situazione disperata, il titolare ha invitato tutti i presenti a lasciare il locale, «senza far pagare chi aveva già cenato o stava cenando in quel momento».