Movida, misure speciali per chi sgarra

L’assessore Sadegholvaad: "Sarà un fine settimana di prova. Se non si rispettano le regole siamo pronti anche a chiudere"

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La ‘movida’ diventa sorvegliata speciale a Rimini. Anche se (almeno finora), non si sono verificate le scene di folla con il bicchiere in mano viste nei giorni scorsi a Bologna, Milano, Firenze, Padova e in altre città, ieri mattina il comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza convocato dal prefetto Alessandra Camporota ha deciso di avviare controlli mirati nelle zone a maggior rischio di assembramento. La riunione era già programmata, ma al primo punto c’era proprio la questione dei locali, viste anche le disposizioni arrivate dal capo della polizia Franco Gabrielli. Nel mirino i locali che attraggono i giovani (e non solo) all’ora dell’aperitivo e alla sera, nel centro storico e nella zona mare. "Nessuno vuole proibire alle persone di uscire di casa e bersi una birra o un aperitivo in compagnia, ma bisogna mantenere le distanze – premette il questore Francesco De Cicco – La fase 2 non deve trasformarsi in un ‘liberi tutti’". Ecco perché "ci concentriamo ora sulle zone più frequentati, sui locali, per evitare comportamenti scorretti. Se i gestori dei locali osservano le regole, non hanno nulla da temere". I controlli speciali sono cominciati già ieri, nella zona della Vecchia pescheria a Rimini, con gli agenti della Questura e i militari dell’Esercito. Anche i carabinieri e i vigili urbani saranno impegnati nell’attività.

Se la situazione dovesse sfuggire di mano, "siamo pronti a intervenire – aggiunge l’assessore alla Sicurezza di Rimini, Jamil Sadegholvaad – con misure speciali. Questo weekend sarà un primo banco di prova. Non ci possiamo permettere né assembramenti né comportamenti a rischio: nel caso in cui si verificassero, non esiteremo ad adottare ordinanze specifiche, come la chiusura dei locali in orario serale o la sospensione delle attività". Nella Vecchia pescheria qualche problema c’è già stato anche nei giorni scorsi, tanto che le forze dell’ordine sono state costrette a intervenire. Non hanno fatto sanzioni, né agli avventori né ai pubblici esercizi.

Sono gli stessi titolari dei locali a invocare la presenza fissa delle divise, soprattutto in vista del weekend. "Non sappiamo più come gestire la situazione – ammette Renato Pellegrino, titolare di Beerstro e Drink Station – Noi in questi giorni abbiamo fatto una scelta responsabile proprio per evitare assembramenti: nessun tavolino all’esterno, per ora. Svolgiamo solo il servizio di asporto. Ma non possiamo impedire poi ai ragazzi di fermarsi a bere sui banconi della Vecchia pescheria o in piazza Cavour". Con molti locali al mare ancora chiusi, "tanti si stanno riversando in centro storico. Si formano assembramenti, abbiamo provato più volte a richiamare chi non rispettava le distanze ma non abbiamo né il potere né gli strumenti per far osservare le norme. E stasera e domani la situazione rischia di essere fuori controllo". Ecco perché, conclude Pellegrino a nome di tutti i gestori dei locali della zona, "chiediamo una mano alle forze dell’ordine, con la loro presenza fissa e magari l’aiuto delle telecamere. Vogliamo evitare problemi. L’alternativa? Chiudere fino a quando non riapriranno anche gli altri locali della città". Manuel Spadazzi