Rimini, lite col sindaco per una multa. Vigilesse ‘denunciano’ Gnassi

Avrebbero discusso per un verbale fatto a un artista di strada

Il sindaco Andrea Gnassi è intervenuto sabato scorso mentre due vigilesse stavano multando un artista di strada: gli agenti non hanno gradito l’intervento del sindaco e hanno fatto una relazione che è finita sul tavolo del magistrato

Il sindaco Andrea Gnassi è intervenuto sabato scorso mentre due vigilesse stavano multando un artista di strada: gli agenti non hanno gradito l’intervento del sindaco e hanno fatto una relazione che è finita sul tavolo del magistrato

Rimini, 9 novembre 2018 - Il sindaco rimprovera due vigilesse che stanno multando un artista di strada, e queste mettono nero su bianco e spediscono tutto in Procura. Ora sarà il magistrato a dover decidere se Andrea Gnassi ha superato i ‘limiti’ del suo mandato, come sembrano pensare le divise, o se invece ha fatto solo il suo lavoro. Una vicenda comunque imbarazzante, visto che si tratta della stessa ‘parrocchia’.

A raccontare quello che è successo qualche giorno fa è lo stesso primo cittadino. «Ero in giro sabato scorso e avevo mio nipote sulle spalle – dice il sindaco – tanto a dire la situazione... In via Gambalunga angolo Corso d’Augusto, vengo fermato da un passante che mi dice ‘Fate le multe agli artisti di strada e ai poveri. Intanto qui a due metri sfrecciano auto e camioncini che rischiano di investirci a ogni passo’. Poi vedo un capannello di gente intorno a una persona, non so se un artista di strada o un homeless, che stava facendo un cagnolino di sabbia di 50 cm sulla via. L’uomo stava piangendo mentre c’erano due agenti della Polizia municipale in piedi davanti a lui. Non se se per farlo spostare, identificarlo o multarlo. Qualcuno intorno protestava, si stava creando una situazione di tensione».

A quel punto Gnassi decide di intervenire. «Mi sono avvicinato ancora con mio nipote sulle spalle – continua – e ho chiesto cosa stava succedendo, anche per stemperare il contesto ‘elettrico’. Ho detto che bisognava fare quello che si deve fare, ma ho anche segnalato alle due agenti (come avrebbe fatto qualsiasi cittadino) che proprio in quel momento, lì accanto, in un sabato di mercato tra l’altro, c’era una situazione oggettiva di traffico, macchine e furgoni in transito e di pericolo per i pedoni e famiglie con bambini e passeggini che mi sembrava pericolosa e contingente. Punto. Materialmente non sapevo nemmeno che atto stessero compiendo nei confronti di quell’uomo. E come tutti gli agenti sanno, non ho neanche facoltà di intervenire su atti. Il capannello si è sciolto, e io ho continuato la mia passeggiata sul corso».

Dalla Polizia municipale non arrivano commenti, ma le vigilesse non hanno gradito per niente l’intervento del sindaco, e quando sono arrivate al Comando hanno messo nero su bianco una relazione. La patata bollente è finita ora sul tavolo del magistrato: toccherà a lui riportare la pace in ‘famiglia’ o far scoppiare la guerra.