Rimini: muore in gelateria, le titolari a processo

L’incidente fatale nel 2018, la donna perse la vita cadendo dalle scale. Il compagno della vittima chiede un risarcimento di 400mila euro

Rimini, 12 novembre 2022 - Era morta sul colpo, dopo essere caduta dalle scale del magazzino di una gelateria di viale Regina Elena. Questa la fine di una donna romena di 62 anni, vittima di un incidente avvenuto il 15 giugno del 2018. Il compito di stabilire se la tragedia potesva essere evitata, spetta ora al giudice. Di fronte al quale sono comparse le due titolari della gelateria all’epoca dell’incidente, difese dall’avvocato Giovanna Ollà. Nei loro confronti è stata formulata l’ipotesi di omicidio colposo. Il compagno della vittima, assistito dall’avvocato Cristiano Basile, si è costituto parte civile e ha presentato una richiesta di risarcimento, per circa 400mila euro, all’assicurazione delle due donne.

I rilievi dei carabinieri nella gelateria dopo l’incidente (foto Migliorini)
I rilievi dei carabinieri nella gelateria dopo l’incidente (foto Migliorini)

Tutto comincia attorno alle 23 di un venerdì sera. A quell’ora la gelateria è affollata di turisti. Le due proprietarie sono intente a servire i clienti e non si accorgono della donna. Che si dirige verso il piccolo corridoio in fondo al quale c’è la porta del magazzino. A fianco ci sono i bagni riservati ai clienti, ma lei va dritta verso il deposito. La porta è chiusa, ma la chiave è inserita nella toppa. La donna la gira, apre ed entra senza vedere il primo dei dieci gradini. Cade giù per le scale, sbatte violentemente la testa e muore sul colpo. Nessuno si accorge di lei, almeno fino a quando una delle due titolari non si reca nel magazzino. Nota che la porta è stranamente aperta, accende la luce e fa la macabra scoperta. Immediato scatta l’allarme al 118. Interviene anche una pattuglia dei carabinieri. La ricostruzione, eseguita in un primo momento dai militari, sembra propendere per l’ipotesi di una morte accidentale. La donna avrebbe scambiato la porta del magazzino con quella del bagno. La Procura però vuole vederci chiaro e dispone ulteriori accertamenti che avrebbero fatto emergere la mancata osservanza, all’interno del locale, di alcune disposizioni in materia di sicurezza. Per la difesa, quella avvenuta in viale Regina Elena non sarebbe stata altro che una tragica fatalità: entrambe le porte, sia quella del magazzino che quella della toilette, erano ben segnalate, le proprietarie avevano adottato tutti gli accorgimenti necessari, il bagno si trovava proprio lì a fianco e la luce era accesa. La 62enne sarebbe entrata volontariamente nel deposito, cadendo poi dalle scale.