Musica come medicina nelle note di ’Oracoli’

Il nuovo album di Benvenuti un percorso di otto brani tra sacralità e intimismo: "Qui i suoni sono una cura"

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Si respira aria di sacralità, nel nuovo album dal titolo Oracoli (etichetta La Stanza Nascosta Records) di Laura Benvenuti (in foto), uscito pochi giorni fa su tutte le piattaforme digitali. L’artista riminese, cantautrice ed interprete, è anche pianista e flautista ed ha creato questo disco del cambiamento, con la consapevolezza che il percorso spirituale di un’artista, passa attraverso suggestioni e ricerca introspettiva.

Benvenuti, ’Oracoli’ è un album intimo, sia nelle sonorità che nella scrittura?

"Volevo ribaltare lo sguardo, portarmi e guardarmi dentro. Il nucleo del disco, racchiude otto tracce, e ogni pezzo porta con sé un frammento di consapevolezza ritrovato grazie ad un viaggio introspettivo di ascolto e ricerca. Traccia dopo traccia si svela il mistero, le domande trovano una risposta, il puzzle si ricompone e tutto trova un senso di pace e armonia. Uno dei temi è la rottura degli schemi".

Molto diverso dal precedente quindi?

"Vengo dal Jazz, dalle sonorità brasiliane. Con Oracoli c’è stato il superamento del precedente stile e l’ingresso in un mondo fatto di contaminazioni elettroniche su sonorità acustiche, assemblate da un arrangiamento d’archi per violino, viola e violoncello".

Lei è stata un medico. La musica è come una medicina?

"Sentivo il bisogno di curare questo aspetto: la musica è cura, il suo effetto è catartico. Attraverso l’ascolto di piccole emozioni si può trovare il senso profondo della vita stessa".

L’album si avvale poi della collaborazione di molti artisti riminesi.

"Chiara Raggi, un’anima bellissima che con Musica di seta segue la promozione, la grafica. Poi la magia di Mecozzi e i suoi arrangiamenti insieme al produttore Cristian Bonato e il pianista musicista riminese Andrea Bolognesi, con il quale collaboro da 10 anni. E Chico De Luigi, regista e fotografo che insieme ad Enrico Giannini, seguono il mio percorso artistico, dal punto di vista dell’immagine".

Rosalba Corti