ANDREA OLIVA
Cronaca

Mussolini, le civiche stoppano il Pd: "Il nome della villa non si tocca"

Riccione 2030 e Riccione col cuore intervengono dopo l’uscita della capogruppo Fabbri "La città ha bisogno di pacificazione. L’antifascismo lo si coltiva ogni giorno con i fatti".

Riccione 2030 e Riccione col cuore intervengono dopo l’uscita della capogruppo Fabbri "La città ha bisogno di pacificazione. L’antifascismo lo si coltiva ogni giorno con i fatti".

Riccione 2030 e Riccione col cuore intervengono dopo l’uscita della capogruppo Fabbri "La città ha bisogno di pacificazione. L’antifascismo lo si coltiva ogni giorno con i fatti".

"Fino a quando le liste civiche saranno al governo di questa città, il nome di Villa Mussolini resterà tale". Riccione col cuore e Riccione 2030, con i consiglieri Federica Torsani, Lazzaro Righetti e Marco De Pascale, non hanno gradito la fuga in avanti del Partito Democratico, con la capogruppo Gloria Fabbri che ha aperto la porta al cambio del nome, come chiesto dall’Anpi. Il nome della villa, dimora estiva della famiglia Mussolini dal 1934 al 1943, è un argomento che torna ciclicamente nella storia di Riccione. Il ‘partito’ di chi vorrebbe cancellare quel nome ha riproposto più volte l’idea. Ma fu proprio un sindaco di sinistra a stoppare l’ipotesi una ventina di anni fa. Non a caso le civiche ricordano che fu Daniele Imola, sindaco dei Democratici di sinistra, nel luglio del 2005, a smorzare i toni. A chi da sinistra lo contestava per aver invitato Romano Mussolini all’inaugurazione e aver investito i soldi del Comune per i lavori, Imola rispose: ‘Che male c’è, mica abbiamo riabilitato Mussolini. Ho lavorato per la pacificazione’.

Il cambio di nome torna d’attualità a una manciata di giorni dalla revoca della cittadinanza onoraria votata dal Pd, che ne ha fatto una bandiera. In occasione del voto le civiche, pur contestando nelle intenzioni la pratica perché "la storia non si corregge", si erano astenute o non erano presenti. Un gesto di non belligeranza che ha consentito alla pratica di essere approvata. Ma oggi, con l’ipotesi di modifica del nome della villa, il vaso è traboccato. "Il civismo ha come caratteristica quella di pacificare e non dare adito a divisioni e risvegli di contrapposizioni ideologiche oramai anacronistiche. Peraltro rileviamo che nel programma elettorale non vi era alcun riferimento alla volontà di intervenire sul nome di Villa Mussolini. Riteniamo che come in occasione della cittadinanza, uno degli effetti più deleteri di tali iniziative sia quello di risvegliare le coscienze di chi fascista lo è nell’anima".

Dunque "l’antifascismo lo si coltiva ogni giorno con quello che esprimiamo e facciamo, con le nostre idee e le nostre azioni: non riteniamo necessario cancellare un nome per dimostrarlo. Tenere la memoria di un periodo buio può solo far bene, per evitare derive analoghe dopo cent’anni. La città avrebbe bisogno di pacificazione. Oggi vive troppe divisioni, causate da chi soprattutto tra le file della minoranza interpreta la politica come una contrapposizione selvaggia". Voler cancellare il nome Mussolini, "soffocherebbe quella che, nel bene e nel male, è la storia di Riccione, contribuendo ad alimentare questo fuoco".

Andrea Oliva