Nei Covid hotel sono crollati i ‘clienti’

Sono una cinquantina gli ospiti attuali delle cinque strutture riminesi dopo un picco in autunno di 230 persone

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di Mario Gradara

I cinque Covid hotel del Riminese rischiano di finire senza ‘clienti’. Da 230 posti occupati, oggi ne restano una cinquantina. Le strutture sono il Royal di Cattolica, primo ad aprire in Italia, il Mon Reve di Torre Pedrera, l’Audi di Marina centro, l’Imperial Beach di Rivabella e il Principe di Piemonte. Motivo del calo di occupazione? "Ci sono meno contagi", spiega Roberta Mazzoni, la dirigente dell’Ausl che si occupa dei Covid hotel. "Noi abbiamo chiuso i battenti dopo Natale – dice Giammario Ferrari dell’hotel Principe di Piemonte –. Da allora non c’è stata più richiesta disponibilità di camere da parte dell’Ausl. Ovviamente restiamo a disposizione in caso di necessità. E’ accaduto all’inizio, con 18 persone inviate dalle autorità sanitarie nel primo sabato sera". L’albergo ha avviato la collaborazione lo scorso 29 novembre. "Siamo arrivati a 37-38 ospiti – continua Ferrari –, a dicembre c’è stata una progressiva diminuzione. A Santo Stefano è tornata a casa l’ultima persona".

Situazione simile al Mon Reve: un solo ospite attualmente nel 3 stelle con 25 camere di Rimini nord. Una ventina i clienti-pazienti, cioè i positivi asintomatici o i sintomatici lievi, ospitati al momento all’hotel Audi a Marina centro: "Abbiamo una ventina di ospiti – spiegano dall’albergo – eravamo arrivati fino a 55 persone". Situazione simile all’Imperial Beach, a Rivabella, che ha aperto i battenti ai pazienti Covid il 14 novembre e ha subito occupato una quarantina di stanze su 55.

"Da noi sono rimasti una dozzina di pazienti – spiega Giampiero Cofano, segretario generale della Papa Giovanni XXIII, associazione che gestisce l’hotel Royal a Cattolica con una decina di volontari –, rispetto ai 48 posti letto, in altrettante camere singole, disponibili per convenzione". Convenzione che la scorsa primavera ne prevedeva 27 posti, saliti a 48 a novembre. "E’ un dato positivo che ci sia minore necessità di posti nei Covid hotel – aggiunge Cofano –, il problema è se arriva la terza ondata. Restiamo a disposizione, anche nei mesi scorsi in occasione di picchi la struttura si è riempita repentinamente. Dipende dal trend generale, ma anche da eventuali focolai locali". Come in altri hotel, al Royal i pasti sono forniti con servizio catering, idem per le pulizie e la sanificazione periodica delle camere, dopo ogni cambio di ospite. Gli hotel hanno in media dall’Ausl un compenso per ospite di 30 euro al giorno, più 20 per pasti e altre spese fisse.

"Al momento è fortemente diminuita la necessità di posti negli alberghi del Riminese – conferma la dottoressa Mazzoni –, ce ne sono occupati poco più di una cinquantina. Ciò per il minor numero di contagi, riduzione legate anche a restrizioni e misure adottate".