"Nell’ospedale di Codogno sognavo il mare"

E’ tornato in vacanza a Riccione l’infermiere che ha assistito il paziente uno durante i giorni drammatici dell’epidemia

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"Il primo bagno in mare è stata una liberazione. E’ come se avessi lasciato gli abiti da lavoro, le protezioni e i dispositivi usati per mesi per lasciarmi andare a un tuffo. E’ stato speciale". Ulisse Frontori ha vissuto la battaglia contro il Covid-19 in prima linea, infermiere nell’ospedale di Codogno. Mentre il Paese si interrogava sull’epidemia, lui assisteva il paziente uno e vedeva di giorno in giorno quanto terribile si dimostrasse il virus. "La sensazione oggi è quella di aver combattuto una guerra contro un nemico invisibile, in un’emergenza che purtroppo è partita da Codogno, ma sarebbe potuta innescarsi ovunque in Italia. Quando la mattina uscivo di casa per andare a lavorare, il primo pensiero era di terrore, perché in 30 anni che lavoro al Pronto soccorso ne ho viste di situazioni drammatiche, ma mai come quelle vissute in quei mesi. Sono stato fortunato, ho fatto test sierologici e tre tamponi, sempre negativi. Abbiamo vissuto come in una lunga bufera senza uno spiraglio luce e parlare di quanto è accaduto è difficile, oggi voglio godermi le vacanze".

In quei mesi c’è stato un pensiero che non lo ha mai abbandonato.

"Nei mesi di duro lavoro in ospedale pensavo: qualsiasi cosa succeda appena possibile vado al mare. Il pensiero che sarei venuto in vacanza mi ha aiutato ad andare avanti. Tornare qui dopo il Covid vuol dire ricominciare con la vita normale. Le vacanze le avevo programmate a gennaio, sarebbe stato il trentesimo anno a Riccione. Poi il Paese e il mondo si sono fermati".

Frontori, ha mai pensato di dover rinunciare al trentesimo anno a Riccione?

"No. Durante il periodo difficile in ospedale, ho continuato a sentire di tanto in tanto i titolari dell’hotel Nives. Ma non ho mai chiesto come va da voi a Riccione. Ho sempre creduto, direi ciecamente, che ci saremmo rivisti. Sono arrivato due giorni fa in hotel. La prima impressione è stata quella di una città che ha voglia di vivere e di rinascere dopo un periodo duro per tutti".

E’ vacanza vera anche in tempi di restrizioni?

"Si. Qui ho incontrato un’atmosfera serena. L’impatto con la città è stato bello ed emozionante. Ho ritrovato una Riccione aperta che ha superato i tempi duri. Con tutte le precauzioni necessarie e doverose, e rispettando le regole di sicurezza sanitaria, la città sa accogliere i propri ospiti, come accadeva negli anni passati. E’ la Riccione di sempre".

Ulisse Frontori, in vacanza all’hotel Nives con la madre, è stato premiato ieri dall’assessore al Turismo Stefano Caldari. "E’ un onore per la città consegnare la pergamena di Ambasciatore di Riccione ad Ulisse Frontoni – spiega l’assessore - sia per i suoi meriti lavorativi che per essere un così affezionato amico della città".

Andrea Oliva