"Nelle celle, wc accanto ai fornelli" La prima sezione è da chiudere

Segnalate condizioni di degrado nel carcere, il garante dei detenuti: situazione intollerabile .

"Nelle celle, wc accanto ai fornelli"  La prima sezione è da chiudere

"Nelle celle, wc accanto ai fornelli" La prima sezione è da chiudere

Ai Casetti "una detenzione – prolungatasi per oltre tre anni – in violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo". È quanto si legge nell’ordinanza del magistrato dell’ufficio di Sorveglianza di Bologna con cui è stata disposta una riduzione della pena di 133 giorni e la liquidazione di una somma di 16 euro (a titolo di ristoro pecuniario), a seguito del reclamo – accolto in parte – di un detenuto della casa circondariale di Rimini. L’ordinanza è stata emessa lo scorso febbraio e segna un punto importante sulle condizioni di vita nella fatidica Prima sezione del carcere riminese. Sovraffollamento e degrado. Il detenuto nel reclamo – infatti – lamenta "la condivisione della camera con altre tre persone e pessime condizioni igienico-sanitarie". "Nella camera – si legge nell’ordinanza – vi è anche il bagno, senza doccia, bidet, né acqua calda. E il medesimo locale è adibito a cucina. Le docce in comune in pessime condizioni sono cinque ma ne funzionano soltanto tre, non vi è molta pressione dell’acqua e gli scarichi sono sempre bloccati, tanto che spesso si verificano allagamenti. Nelle celle vi sono scarafaggi e nel corridoio viene raccolta la spazzatura di tutti i detenuti della sezione, il contenitore è sempre pieno e dallo stesso proviene un forte odore, motivo per il quale non è possibile sostare nel corridoio e i detenuti passano molto tempo all’interno delle celle". Ivan Innocenti, componente del Consiglio generale del Partito Radicale, spiega "il carcere di Rimini mostra delle luci e delle ombre, la nuova direttrice Palma Mercurio sta portando avanti molti progetti che condividiamo e il carcere è generalmente in buone condizioni, ma la Prima sezione, come sostenuto da tempo, è un luogo terribile e di tortura. E oggi – continua Innocenti – questo è conclamato attraverso un’ordinanza dal magistrato di Sorveglianza. Chiediamo la chiusura della Prima sezione". In prima linea per i diritti dei detenuti c’è anche l’avvocata Annalisa Calvano dell’Osservatorio carcere Camera penale di Rimini. "La vicinanza dei wc ai luoghi dove si mangia e si cucina è da considerarsi una condizioni inumana e degradante", dichiara la Megna. Dello stesso avviso anche il neo insediato garante dei Diritti delle persone private della libertà del Comune di Rimini, Giorgio Galavotti: "la situazione della Prima sezione è intollerabile e bisogna intervenire immediatamente – aggiunge –, un trattamento carcerario di questo tipo viola l’articolo 27 della Costituzione con cui viene sancito che la pena deve tendere alla rieducazione del condannato e che nessuno può essere assoggettato a un trattamento inumano. D’ora in avanti tutti i venerdì pomeriggio mi recherò in carcere per ascoltare i detenuti".

Andrea G. Cammarata