"Nelle scuole 24 ore di controlli" Dopo la grande paura tutti in classe

In provincia stop alle lezioni ieri solo a Coriano e Montescudo. I sindaci Ugolini e Casadei: "Non ce la siamo sentita di mandare i bambini in aula prima della fine delle ispezioni"

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"Le scuole sono sicure, stiamo terminando i sopralluoghi e non sono emerse criticità". E’ il pomeriggio di ieri quando l’assessore all’Edilizia scolastica Mattia Morolli pronuncia queste parole. Bambini e ragazzi sono già tornati a casa dopo una mattinata sui banchi, cominciata con i genitori che li tiravano giù dal letto dopo la scossa o con la tazza del caffellatte che tremava sul tavolo in cucina. A non volerne sentire di spedire i bambini nelle classi dopo il letto che ha tremato sono stati due sindaci: Gian Marco Casadei di Montescudo-Monte Colombo, e Gianluca Ugolini di Coriano. A loro si è aggiunto l’istituto regionale per la ristorazione di Riccione, nonostante nella Perla non vi siano state indicazioni da parte del Comune per lo stop alle lezioni. "Non me la sono sentita di mettere i bambini dentro delle classi al chiuso dopo una scossa così forte – dice Casadei –. Da subito ho ricevuto tante telefonate dalle famiglie. Gli scuolabus stavano già uscendo, bisognava decidere velocemente, e ho preferito chiudere le scuole facendo partire i sopralluoghi. La sicurezza prima di tutto. Le operazioni di verifica si sono protratte fino all’ora di pranzo. Non sono emerse criticità, si può tornare in classe". Ha fatto la medesima scelta Ugolini. "Sapevamo che per fare i sopralluoghi ci voleva del tempo, ma fino a quando questi non fossero terminati ho preferito lasciare i bambini a casa. Non sono emersi problemi e domani (oggi, ndr) riprendono le lezioni".

Nel resto della provincia tutti a lezione con le chat di classe dei genitori che brulicavano di messaggi. Mentre alunni e studenti studiavano o facevano prove di evacuazione, cosa accaduta in un istituto riminese, i tecnici verificavano che non vi fossero lesioni nelle strutture degli edifici. A Rimini i tecnici di Comune e Anthea hanno controllato una settantina di scuole. "Non risultano né criticità né danni. Il programma delle verifiche ha previsto nell’immediato sopralluoghi nei plessi scolastici a cui faranno seguito le ricognizioni programmate da parte delle squadre già predisposte dei tecnici che saranno tutte completate entro le 24 ore dall’evento prevedendo sopralluoghi su tutti gli edifici scolastici di competenza comunale". Stessa cosa hanno fatto Riccione, Santarcangelo, Bellaria, Cattolica, Misano e gli altri comuni in provincia. Anche se le analisi degli edifici non si fermano. Come a Riccione dove, spiega l’assessore Simone Imola, "le indagini sulle scuole e negli altri edifici di nostra competenza saranno ulteriormente approfondite".

Nonostante negli ultimi anni i principali comuni della costa abbiano investito in nuovi edifici, il patrimonio scolastico è piuttosto. Buona parte delle scuole risale a prima del 1983, anno spartiacque che detta il confine tra le costruzioni senza norma antisismica e la progettazione con prescrizioni antisismiche. Alcuni istituti delle superiori, come quelli in zona Colonnella a Rimini, risalgono a prima del 1983. Su questi la Provincia ha previsto un massiccio intervento che va nella direzione del miglioramento sismico delle strutture. Lavori in parte iniziati, in buona parte ancora da fare come nel caso dell’Alberti, che subirà una profonda riqualificazione. Intanto ieri tutti in classe a fare lezione.

Andrea Oliva