Strage in A4, nessuna frenata prima dello schianto: ipotesi del malore per l’ex sindaco

La procura ha aperto un fascicolo per omicidio stradale plurimo. In corso gli esami tossicologici. Si contano già 16 vittime dall’inizio dell’anno in quel tratto dell’A4. Zaia: "Strada della morte"

San Donà di Piave (Venezia), 10 ottobre 2022 - Un malore o forse un colpo di sonno. Sembra non esserci altra spiegazione per l'incidente che venerdì scorso ha coinvolto sull’autostrada A4 in direzione di Treviso il furgone del Centro21 di Riccione, provocando sette vittime. Tra di loro anche l’ex sindaco Massimo Pironi, 63 anni, che si trovava al volante del Ducato. Sull’asfalto non sono state trovati segni di frenata.

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Il pulmino del Centro21 distrutto dopo l’impatto con il tir
Il pulmino del Centro21 distrutto dopo l’impatto con il tir

Il minivan del Centro21 ha tamponato violentemente il tir che lo precedeva e che in quel momento stava rallentando. Alla guida del mezzo pesante un camionista croato di 36 anni, che dal finestrino retrovisore ha visto il furgone piombargli letteralmente addosso e che non ha potuto fare nulla per evitarlo. Un impatto devastante, che ha letteralmente disintegrato la parte anteriore del Ducato. A quell’ora l’autostrada era congestionata dal traffico e anche i pannelli variabile segnalavano la presenza di rallentamenti tra Meolo-Roncade e il bivio A4-A28 (nodo di Portogruaro). Difficile ipotizzare un momento di distrazione da parte di Pironi. Più probabile, invece, l’ipotesi del malore.

Una risposta definitiva sarà comunque quasi impossibile da avere. Il pm Giovanni Zorzi, infatti, non ha disposto l’autopsia sul corpo del conducente e ha già dato il nulla osta per il trasferimento delle salme. La Procura, come da prassi, ha autorizzato il prelievo di alcuni campioni per procedere con eventuali esami tossicologici. Un atto puramente dovuto, così come è un atto dovuto l’apertura di un fascicolo per omicidio stradale colposo plurimo, destinato probabilmente ad essere archiviato rapidamente. Entrambi i veicoli coinvolti nello schianto sono stati posti sotto sequestro. Non è da escludere (anche se al momento la decisione non è stata ancora presa) una eventuale perizia sul Ducato a bordo del quale viaggiavano le vittime, in modo da escludere possibili guasti o malfunzionamenti. I rilievi sono stati affidati alla polizia stradale, ma sull’esatta dinamica dell’incidente sembrano esserci davvero pochissimi dubbi.

Un tratto ‘maledetto’, è stato definito quello dell’autostrada A4 in cui si è consumata la tragedia, all’altezza dello svincolo di San Donà di Piave. Nel 2021 si sono verificati ben 21 incidenti mortali, mentre nel 2022 le vittime sono già state 16. Un vero e bollettino di guerra, è stato definito da qualcuno, che da venerdì comprende anche i nomi delle vittime riccionesi: oltre a Pironi, ci sono anche  Romina Bannini (36 anni), Maria Aluigi (34 anni ), Francesca Conti (25), Valentina Ubaldi (31), Alfredo Barbieri (52) e la fidanzata Rossella De Luca (37). Lo stesso presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha parlato di "autostrada della morte" e ha rimarcato la necessità di effettuare quanto prima interventi per migliorare la sicurezza. Nel frattempo hanno fatto rientro a Riccione la sindaca Daniela Angelini e l’assessore Alessandro Nicolardi, che sabato mattina alle prime luci dell’alba erano partiti con i mezzi messi a disposizione del Comune, insieme a don Alessio Alasia, per accompagnare i familiari delle vittime all’obitorio di San Donà di Piave, dove è avvenuto il riconoscimento delle salme.