Nessuna scelta per Sofia

È proprio arrabbiata Sofia, soprattutto verso chi ha catalogato la sua generazione di viziati e sfaticati. Intanto l’ultima novità in tema di lavoro arriva dalle associazioni di categoria che accusano i giovani di preferire il divano di casa al lavoro. Ma i ragazzi si sono stancati di vivere in bilico tra contratti stagionali, stage gratuiti e paghe da fame, tipo lavorare in un negozio per otto ore al giorno per 30 euro, che fanno 900 euro al mese. Quando va bene.

Capita a Rimini, come in tutta la Romagna, il sistema è profondamente sbagliato e davanti alla distorsione che si è creata tra lavoratori stranieri che accettano di stare in cucina a 4 euro all’ora, e ragazzi italiani che si sentono offesi e devono pure ringraziare, sorridere e pensare a “quanto sono fortunati” ad avere un lavoro a prescindere. Quello che sta succedendo dovrebbe far riflettere.

Rosalba Corti