"Nessuno sa spiegarmi come sono morte"

Il dolore della madre di Giulia e Alessia: "Erano giovani ma responsabili. Non mi do pace: cos’è accaduto quella mattina?"

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"Non mi do pace. Come può essere successo tutto questo alle mie ragazze?", Scuote la testa, tra le lacrime, Tania (Tatiana), la madre delle due sorelle, Alessia e Giulia Pisanu, travolte e uccise domenica dal Frecciarossa a Riccione. Tania, 45 anni, è arrivata nella casa di Castenaso ieri. Avvisata all’indomani dell’incidente dai parenti dell’ex marito Vittorio, sarebbe dovuta rientrare lunedì sera, ma il volo dalla Romania era stato cancellato. La donna era ritornata nel paese d’origine a dicembre. Con lei è venuta in Italia anche la madre, nonna delle ragazze.

"Non riesco a trovare le parole per dire quello che provo in questo momento – dice la madre Tania, mentre la nonna delle ragazze la sorregge – Ci saranno tanti perchè che rimarranno senza risposta. Continuo a farmi domande su quanto successo. Domande a cui non so darmi una risposta". Giulia e Alessia "erano giovani, ma responsabili. Lo sono sempre state e non capisco come sia potuto succedere tutto questo".

Poche parole, poi Tatiana si è richiusa nel suo dolore e si è ritirata all’interno della casa di Castenaso. Casa dove vivevano Giulia e Alessia insieme alla sorellastra più grande, al padre Vittorio e allo zio. Da due giorni è un continuo via vai di parenti, venuti anche dalla Sardegna (la famiglia Pisanu è originaria dell’isola), di colleghi del padre e dello zio, di amici delle due giovani. Tante le persone del paese che, pur senza conoscerle, sono andate davanti alla casa per portare un fiore e pregare per loro. Intanto il sindaco il sindaco di Castenaso Carlo Gubellini spiega che "sulla data delle esequie, giorno in cui sarà dichiarato il lutto cittadino, non si sa ancora nulla perchè manca il nulla osta dalla Procura di Rimini che arriverà a seguito degli ultimi esami disposti". "Sappiamo, però – aggiunge – che la famiglia vuole per Alessia e Giulia un funerale pubblico, aperto a tutti, perchè erano tanto amate in paese. Erano conosciute e adorate da tutti. Le esequie si terranno per certo nella chiesa della Madonna del Buon Consiglio, a due passi dal palazzo del Comune, per accogliere più persone possibile. Abbiamo messo a disposizione dei familiari un supporto psicologico, io cerco di stare personalmente vicino a loro in ogni momento".

Mentre il via vai di persone davanti a casa viene presidiato dalla polizia, tutti cercano di stare vicino al padre Vittorio che, come raccontato da una fonte vicina alla famiglia, continua a non darsi pace ed è distrutto dal rimorso: "Non volevo farle andare a Riccione, non potendo portarle personalmente come le altre volte. Ma loro hanno tanto insistito e alla fine ho ceduto. Ora mi pento di averlo fatto – avrebbe detto ad amici e cari – Avrei dovuto continuare a dire di no e tenerle qui con me. Alle 6.30 di domenica mi hanno chiamato, dicendo che stavano andando in stazione ed ero sereno". Poi è successo l’inimmaginabile.

Zoe Pederzini