MANUEL SPADAZZI
Cronaca

Nido di tartaruga marina in spiaggia: "Ci servono almeno cento volontari per sorvegliarlo 24 ore su 24"

L’appello della Fondazione Cetacea: molti si sono già fatti avanti. Le nascite attese a metà agosto

Sauro Pari (Fondazione Cetacea) e l’assessore Christian Andruccioli davanti al nido

Sauro Pari (Fondazione Cetacea) e l’assessore Christian Andruccioli davanti al nido

Una tartaruga marina che depone le uova sulla nostra spiaggia "è qualcosa di eccezionale. Non era mai accaduto prima sul litorale del riminese". Di fronte a un fatto eccezionale, "servono misure eccezionali". Va sorvegliato a vista 24 ore su 24 il nido, nascosto sotto la sabbia nella zona del Marano a Riccione, dove una Caretta caretta di grandi dimensioni ha deposto (nella notte tra il 23 e il 24 giugno) un centinaio di uova. "Ci servono almeno un centinaio di persone per coprire tutti i turni e vigilare sul nido da qui fino alla schiusa delle uova, che è prevista tra il 13 e il 14 agosto", spiega Sauro Pari, presidente della Fondazione Cetacea.

Da quando è stata fatta l’incredibile scoperta, il nido non è stato perso di vista un solo istante dai volontari della Fondazione. L’area intorno al nido (36 metri quadrati) è stata recintata, sono stati già messi i cartelli con i divieti e i comportamenti da tenere in spiaggia per non fare danni. Il Comune di Riccione ha firmato un’ordinanza urgente, che vieta di giocare e fare sport in spiaggia in prossimità del nido (va rispettata una distanza di almeno 5 metri dall’area perimetrata), di mettere sdrai e ombrelloni in zona, di lasciare i cani liberi. Vietati poi in zona "eventi, tornei sportivi, fuochi d’artificio e, in generale, qualsiasi manifestazione rumorosa". Ma servono tanti volontari per vigilare costantemente il nido. "Ci siamo organizzati così: turni da 6 ore ciascuno, con almeno 2 persone a turno e 3 per quello di notte. Significa avere almeno 9 persone al giorno. Dobbiamo proseguire così per un mese e mezzo, anche se la schiusa potrebbe avvenire prima a causa del caldo". Finora "84 persone ci hanno dato la disponibilità, ma ne servono di più", spiega Pari. Chi vuole farsi avanti può chiamare la Fondazione al n. 0541.691557, o scrivere a informazione@fondazionecetacea.org

Intanto la Fondazione ha già pianificato le prossime mosse: "A metà luglio sposteremo il nido, perché è troppo vicino a riva". E continua l’attività di monitoraggio, perché "non escludiamo altre nidificazioni sulle nostre spiagge".

Manuel Spadazzi