Al nido gratis. Lo slogan con il quale è stato presentato il progetto della Regione si trasformerà in realtà per la maggior parte dee famiglie riccionesi, spiegano dal municipio. "Grazie alle misure approvate dal Comune e ai rimborsi Inps, il 60 per cento dei bambini 0-3 anni frequenterà gratis i servizi educativi mentre il restante 40 per cento godrà di significative riduzioni". Per la vicesindaca Sandra Villa si tratta di "un aiuto tangibile per le giovani famiglie, un segnale contro il calo demografico e un impegno concreto nella conciliazione vita-lavoro delle donne".
Dalla Regione arriveranno parte dei contributi per abbattere le rette. L’operazione, a Riccione, interesserà 166 bambini nella fascia 0-3 anni iscritti agli asili nido comunali e al Boorman Ceccarini con 10 posti in convenzione. Per accedere agli sconti bisognerà avere un Isee inferiore a 26mila euro. Per chi ha già esperienza di rette, cambieranno i parametri. Dalle attuali 26 fasce di reddito per identificare la tariffa della retta, si passerà a due gruppi distinti. Il gruppo ‘1’ vedrà applicato un abbattimento delle tariffe del 60% per le fasce di reddito agevolate comprese nelle attuali fasce che vanno dalla 1 alla 15, ovvero con un reddito Isee fino a 15 mila euro. Il gruppo ‘2’ vedrà applicato un abbattimento del 50% delle tariffe per le fasce agevolate di reddito finora comprese dalla 16 alla 26, ovvero con un reddito Isee da 15 mila a 26 mila euro. In municipio hanno i conti e sono certi che aggiungendo all’abbattimento delle tariffe il rimborso proporzionale Inps per tutti i redditi, almeno il 60% delle famiglie riccionesi con i bimbi al nido vedranno azzerarsi la retta mensile. Il restante 40% godrà di significative riduzioni in base al reddito, assicurano dla municipio.
"Le misure di abbattimento delle rette ha un’importanza politica e sociale rilevante – sostiene la vicesindaca e assessora alla Scuola e ai Servizi educativi, Sandra Villa – e sono un ulteriore strumento per affrontare le profonde trasformazioni in atto nella società e generare uno sviluppo sociale sostenibile e inclusivo. Le misure adottate sono un aiuto economico tangibile alle giovani famiglie, un segnale contro il calo demografico sempre più evidente ma anche un impegno concreto nelle iniziative di conciliazione vita-lavoro a favore delle donne che in numero considerevole, secondo i recenti dati sull’occupazione, decidono di lasciare il lavoro dopo la nascita dei figli".
Andrea Oliva