Niente bagni a Torre Pedrera e Viserbella

Scatta il divieto di balneazione sulla spiaggia di Rimini nord: i valori riscontrati dalle analisi di Arpae sono sopra il livello di legge

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Divieti di balneazione sulla spiaggia di Rimini nord. Non piove, ma in acqua i valori riscontrati dalle analisi di Arpae sono sopra il livello di legge, pertanto scattano i divieti. Gli sforamenti sono stati accertati all’altezza di Torre Pedrera, zona Cavallaccio, e a Viserbella, zona Brancona. Si tratta di due punti dove vengono effettuati i prelievi in mare in corrispondenza con gli sfioratori della rete fognaria che si aprono in occasioni di forti piogge. Il problema è proprio questo, le piogge da troppo tempo non si vedono e gli sfioratori non si sono aperti.

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Perché, dunque, i valori sono superiori a quanto prevede la legge, nonostante gli investimenti milionari sulla rete fatti negli ultimi anni a Rimini nord? "Stiamo facendo le dovute verifiche – premette l’assessore all’Ambiente, Anna Montini –. I valori riscontrati di Escherichia coli sono di poco superiori al consentito. Ma non essendoci state piogge o aperture è necessario capire da dove provengano questi valori".

Non è la prima volta che nella zona nord di Rimini si trovano in acqua valori superiori a quelli consentiti per legge. Era già accaduto una manciata di giorni prima della partenza della stagione balneare, il 25 maggio. Anche in quella occasione nonostante non ci fossero state piogge, scattarono i divieti conseguenti valori oltre i limiti. In quel caso lo stesso assessore parlò di verifiche soprattutto su uno sfioratore visti i lavori che si stavano facendo a monte su quella condotta fognaria. Anche questa volta andrà cercato il perché di divieti che arrivano anche se dalle fogne non arriva nulla in mare.

In maggio il tratto di spiaggia vietato alla balneazione fu ancora più ampio. In questa circostanza, essendo due i tratti considerati dalle analisi effettuate da Arpae, ci si riferisce alla costa compresa tra i bagni 52 e il 73 del litorale nord di Rimini. Una lunghezza di circa 1.900 metri. Un terzo divieto era scattato il 9 giugno, ma in quell’occasione furono le piogge a farlo scattare, il che prevede un divieto di balneazione a tempo, che dura 18 ore dall’apertura delle paratie degli sfioratori.

Mentre le indagini per capire cosa stia accadendo sono in corso, in municipio attendono anche i valori delle contro analisi che sempre Arpa ha effettuato ieri. Gli sforamenti sono avvenuti per valori di poco superiori a quelli consentiti, il che lascia pensare che in 24 ore le condizioni normali si siano ripristinate. Se così sarà si potrà tornare a fare il bagno.

Problemi simili li hanno anche a Cattolica dove sempre ieri le analisi di Arpae hanno riscontrato valori più alti del consentito alla foce del Ventena facendo scattare i divieti di balneazione per trecento metri circa nord e a sud della foce. Anche in questo caso si attendono i valori delle contro analisi.

Andrea Oliva