"No al mix di vaccini, rinuncio al richiamo"

Silvia è uno dei tanti insegnanti che in questi giorni dovrebbe fare la seconda dose con il Pfizer dopo avere ricevuto Astrazeneca

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"Io non mischio un vaccino con l’altro. E piuttosto rinuncio al richiamo".

Silvia C., 41 anni, è uno dei tanti insegnanti riminesi che avrebbero dovuto fare in questi giorni la seconda dose con Pfizer, dopo aver ricevuto la prima di Astrazeneca. Ma Silvia ha rinunciato. "Non mi fido, c’è ancora troppa disinformazione e io non mi sento affatto sicura", racconta la giovane docente, che lavora in una scuola media vicino al centro storico di Rimini.

Quando ha fatto la prima dose di vaccino?

"Il 6 marzo. Il richiamo in teoria era fissato per il 24 maggio, ma a causa di una terapia antibiotica che stavo seguendo in quel periodo, il medico aveva rinviato l’appuntamento. Dovevo fare la seconda dose proprio in questi giorni".

Ma poi ha saputo che le avrebbero somministrato Pfizer, anziché Astrazeneca, e ha rifiutato.

"E’ andata così. Il medico mi ha inviato una prima comunicazione in cui mi spiegava che la seduta vaccinale era saltata. Nel frattempo ho letto quanto accaduto a Genova, con la morte di quella ragazza, e la conseguente decisione del governo di vietare il richiamo con Astrazeneca per tutti quelli sotto i 60 anni. Quando il dottore mi ha contattato e mi ha spiegato i motivi del cambio di vaccino, praticamente sapevo già tutto".

E perché ha scelto di non fare la seconda dose?

"Perché ho letto tante notizie in contrasto tra loro sul mix di vaccini, e onestamente non mi sento sicura. Non ho trovato notizie che mi abbiano convinto ad accettare il cambio di antidoto, al contrario ho letto tanti dubbi da parte di vari virologi. Così ho deciso di non completare la vaccinazione. L’ho già comunicato al medico".

In questo modo però rischia di vanificare la copertura ottenuta con la prima dose: se ne rende conto?

"E’ un rischio che corro. Preferisco così, piuttosto che sottopormi a un vaccino completamente diverso da Astrazeneca. Per fortuna siamo in estate, la scuola è chiusa e il rischio di contagio è calato notevolmente. Starò attenta, ogni tanto andrò dal medico per fare la conta degli anticorpi, e poi da settembre ricomincio da zero il ciclo vaccinale con il vaccino che mi sarà consigliato".

E’ disposta quindi a sottoporsi al Pfizer, se sarà ancora quello consigliato per la sua fascia di età?

"Sì. Non sono disposta invece a cambiare il vaccino in corsa... E lo dice una che aveva tanti dubbi su Astrazeneca e si è presentata all’appuntamento con la prima dose con paure e perplessità".

Ha avuto reazioni avverse dopo la prima dose?

"Un po’ di febbre, sì, e l’ingrossamento dei linfonodi per alcuni giorni. Reazioni piuttosto comuni. Non nascondo che ho avuto tanti timori, prima e anche dopo la vaccinazione. Una mia collega che lavorava in un paese vicino a Roma, che conoscevo abbastanza bene, è morta dopo la prima dose di Astrazeneca per cause ancora da chiarire. E’ stato un duro colpo".

Eppure ha accettato di vaccinarsi con Astrazeneca...

"Sì, nonostante tutto non mi sono sottratta, perché mi rendevo conto di quanto fosse importante vaccinarsi, per me e per gli altri. Quest’anno a scuola ho avuto molti alunni positivi, ho perso il conto del numero dei tamponi fatti. E voglio che sia chiara una cosa: sono favorevole alla vaccinazione anti-Covid e l’ho fatta perché credo sia l’unica vera arma che abbiamo per combattere il virus".

E’ favorevole al vaccino, non alla vaccinazione eterologa.

"Esattamente. E le notizie e le informazioni che ho appreso negli ultimi giorni hanno rafforzato la mia decisione. Io avrei fatto la seconda dose con Astrazeneca, se me l’avessero consentito. Così non è stato, e allora ho deciso di sospendre tutto. Ho spiegato le ragioni al medico, e ho concordato con lui che se ne riparla dopo l’estate, quando inizierò un nuovo ciclo vaccinale".

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