"No alla multa", il branco circonda la Polizia

Tumulto in corso d’Augusto: una trentina di ragazzini sfida le forze dell’ordine per difendere tre coetanei senza mascherina

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Ragazzini arroganti e pericolosi che non solo rifiutano di mettersi la mascherina, ma chiamano a raccolta il ‘branco’ che circonda la Polizia perchè gli agenti hanno deciso di multarli. Una trentina di giovanissimi che lunedì pomeriggio ha dato vita a un mezzo tumulto, arringati anche da un sedicente avvocato che adesso sta per passare un brutto quarto d’ora. I tre principali protagonisti, un 17enne e due 18enni riminesi, oltre che la sanzione si sono presi anche una denuncia per rifiuto di fornire le proprie generalità. Ma è stato solo grazie alla calma dei polizotti, supportati anche da una pattuglia della Guardia di finanza, che è stato evitato il peggio.

E’ poco prima delle 18 che un equipaggio delle Volanti incrocia in piazza Tre Martiri tre giovani. Stanno appicciati l’uno all’altro e non c’è traccia di mascherina. Gli agenti si avvicinano e li invitano a indossarla, spiegando loro cosa comporta uscire senza protezione. Quelli fanno finta di ascoltarli, assicurano che la indosseranno, in realtà solo per toglierseli di dosso. Ma se pensano di passarla liscia si sbagliano. I poliziotti stanno controllando il centro storico, e di lì a un quarto d’ora tornano indietro, in direzione dell’Arco d’Augusto. Ed è quasi all’altezza di Tiger che le divise incrociano di nuovo il terzetto che era stato ammonito appena un quarto d’ora prima. Se ne sono infischiati altamente, non hanno le mascherine e nessuna intenzione di indossarle. Si sentono invulnerabili, tanto ad ammalarsi e a morire sono gli altri. Questa volta però gli agenti non lasciano perdere, si fermano e affrontano i ragazzini. Li avevano avvertiti, e visto che hanno fatto orecchie da mercante, adesso scatterà la sanzione.

I tre reagiscono subito malissino, e quando viene chiesto loro di esibire i documenti per essere identificati, quelli si rifiutano categoricamente. Non ci pensano nemmeno a dire come si chiamano e giù a polemizzare con la Polizia. Ma fanno anche qualcosa di più. Perchè di lì a pochi minuti, come per incanto arrivano sul posto altri ragazzi, quasi certamente chiamati dai tre via cellulare. Non si spiega diversamente il formarsi del ‘branco’ in così poco tempo. Una trentina di giovani che urlano addosso alle divise, mentre i loro telefonini cominciano a registrare la scena, sperando magari che i poliziotti facciano un passo falso. La situazione si fa incandescente, la gente guarda allibita quel gruppo di ragazzini che sta sfidando le forze dell’ordine, mentre una pattuglia della Guardia di finanza arriva a dare manforte alla Volante. Il clima è tesissimo, e come se non bastasse, ad arringare il ‘branco’ arriva anche un tizio che si presenta come un avvocato. Il quale, invece di aiutare a riportare la calma, comincia a buttare benzina sul fuoco, sostenendo a gran voce che fanno benissimo a rifiutarsi di fornire le loro generalità.

Ma le forze dell’ordine mantengono la calma, si rendono conto che la situazione può sfuggire di mano, ed evitano qualsiasi provocazione. Alla fine, e con non poca fatica, i giovani vengono allontanati senza incidenti mentre rimangono al palo i tre fermati. I quali capiscono che stavolta dovranno abbassare la cresta. A quel punto si vedono costretti a farsi identificare, il che non risparmia loro una multa da 400 euro e una denuncia penale. Quanto al sedicente avvocato, nel frattempo ha pensato bene di tagliare la corda. La Polizia però è a un passo dall’identificare anche lui, e quando succederà si beccherà una denuncia per istigazione a delinquere.

Alessandra Nanni