No vax, "centri per bimbi non vaccinati". Controlli sulle strutture sospette

Scattano le verifiche dopo le segnalazioni ai Comuni e all’Ausl

Una manifestazione no vax

Una manifestazione no vax

Rimini, 5 settembre 2018 - Tre famiglie hanno completato l’iter per la vaccinazione dei figli proprio in questi giorni. Così il conto dei bambini non vaccinati che per il momento sono esclusi da asili nido e scuole materne, nel comune di Rimini, è sceso da 61 a 58. Un numero che comprende sia i bambini che già l’anno scorso frequentavano le strutture, sia quelli che sono al primo anno di iscrizione. Non sono tutti irriducibili no vax, quelli ancora non in regola con le vaccinazioni. C’è anche chi è in ritardo solo per negligenza o dimenticanza. Ma dopo i ripetuti solleciti la quota dei bimbi non ancora in regola con i vaccinati è stata fortemente scremata.

In questi giorni gli uffici di Palazzo Garampi stanno contattando le famiglie che ancora non hanno completato l’iter per le vaccinazioni. E le stanno avvertendo anche di quanto rischiano: i bambini non potranno entrare a scuola fino a quando non saranno in regola, o i genitori non avranno almeno preso, nel frattempo, l’appuntamento con l’Ausl per la vaccinazione.

Vaccinazioni obbligatorie a scuola (Newpress)

A Bologna il Comune ha fatto addrittura il ‘porta a porta’, mandando i messi comunali nelle case a consegnare la comunicazione alle famiglie. Rimini non arriverà a questo punto, ma «l’attenzione e i controlli – assicurano da Palazzo Garampi – saranno massimi».

Ma sono iniziati già anche i controlli, nel Riminese, su alcune strutture considerate sospette. Si tratta di centri per l’infanzia gestiti da privati che svolgono diverse attività, da quelle sportive all’insegnamento di lingue e musica. Secondo le segnalazioni, partite (in alcuni casi) direttamente da gestori di altre realtà per l’infanzia (asili privati e spazi ludici), in queste strutture c’è un’altra concentrazione di bimbi non vaccinati. Il sospetto, appunto, è che questi centri con l’avvio dell’anno scolastico possano diventare l’alternativa scelta dalle famiglie che non intendono vaccinare i figli. Le segnalazioni sono arrivate sia ai Comuni che all’Ausl, che stanno facendo le verifiche del caso.

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La questione è quanto mai delicata. Per ora l’unica certezza è che, dal 17 settembre, i bimbi non vaccinati non potranno entrare al nido o alla materna. La Regione ha ben chiarito le disposizioni in merito. Il Comune di Rimini ha deciso di obbligare le famiglie dei bimbi sospesi perché non in regola coi vaccini a pagare comunque le rette. «Un provvedimento che è stato deciso da molti altri comuni – osserva l’assessore all’Istruzione Mattia Morolli – Tante amministrazioni in questi giorni ci hanno contattato direttamente, perché hanno intenzione di adottare la stessa delibera».

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