"No vax tra ricchi, ma niente dosi ai poveri"

Il monito del vescovo Lambiasi: "Mentre in Italia c’è chi litiga perché non vuole immunizzarsi, ai Paesi poveri si nega il diritto"

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Mentre in Italia e negli altri Paesi europei "si litiga sul diritto di non vaccinarsi, al resto del mondo si nega, di fatto, il diritto di vaccinarsi". Non fa sconti il vescovo di Rimini, che interviene con parole forti nell’acceso dibattito in corso sui vaccini e sulle nuove misure anti-Covid, che prevedono l’obbligo del Green pass per l’accesso ai locali e in tanti altri luoghi. Lo fa, monsignor Francesco Lambiasi, alla vigilia della manifestazione (si svolgerà domani in piazzale Boscovich) organizzata da Romagna per la Costituzione, a cui parteciperanno i gruppi No vax e quanti hanno già manifestato perché contrari all’obbligo del Green pass.

Lambiasi affronterà la questione dei vaccini durante l’omelia in occasione delle festività che si celebrano in questi giorni nella nostra diocesi, da San Lorenzo a Riccione a Santa Chiara (oggi con le clarisse del convento di San Bernardino), alla solennità dell’Assunta al Santuario della Madonna di Saiano. Una riflessione che parte da una premessa fondamentale: "Mentre in Italia e negli altri Paesi occidentali si litiga sul diritto di non vaccinarsi, al resto del mondo si nega, di fatto, il diritto di vaccinarsi". E allora "è bene ricordare che i Paesi industrializzati già da tempo si sono accaparrati l’80% delle dosi di vaccini disponibili". Certo, aggiunge poi Lambiasi: "Va riconosciuta la legittimità della preoccupazione dei governi occidentali di garantire la salute dei loro cittadini...". Ma questo, continua, non significa dimenticare gli altri Paesi che combattono la pandemia con armi spuntate. Perché "come ha dichiarato anche il direttore generale dell’organizzazione mondiale della sanità (Oms), Pedros Adhanon Ghebreyesus, non possiamo accettare che ci siano Paesi che hanno già utilizzato la maggior parte dei vaccini disponibili vogliano utilizzarli ancora di più, mentre le popolazioni più vulnerabili del mondo continuano a restare senza protezione".

Il vescovo snocciola poi i numeri della campagna vaccinale per rafforzare il suo ragionamento. "Nei Paesi ricchi risulta già vaccinato il 51% della popolazione, a fronte dell’1,36% di quelli poveri. In tutta l’Africa solo il Marocco dispone di vaccini per più del 20% della popolazione, mentre nello Zimbabwe, dove è attivo l’ospedale fondato dalla nostra Marilena Pesaresi e attualmente diretto da Massimo Migani (il medico riminese che porta avanti il lavoro della compianta dottoressa), si arriva appena al 5,9 %". Da qui l’invito di Lambiasi ad assicurare a tutti i paesi, anche e soprattutto a quelli più poveri, la stessa possibilità di difendersi dal Covid attraverso i vaccini. Perché "noi che osiamo dirci cristiani – conclude il vescovo – possiamo ritenerci tali solo a condizione che non ci vergogniamo del Vangelo della fraternità. Come si può dire: fratelli e sorelle tutti, se in un periodo di emergenza sanitaria come quello che stiamo attraversando a causa della pandemia, le differenze tra paesi ricchi e paesi poveri si acuiscono ulteriormente? Come facciamo a definirci cristiani?".