"Noi bagnini sacrificati sull’altare dell’Europa"

Mauro Vanni (Confartigianato) attacca Draghi: "Non ci stiamo a essere usati come merce di scambio per salvare i fondi del Pnrr"

Migration

"La categoria dei balneari non vuole essere carne da macello, merce di scambio per salvare i soldi del Pnrr... Stiamo finendo nel tritacarne, si calpestano i nostri diritti, così ci rimette il turismo. La verità è che negli ultimi 12 anni la nostra situazione è soltanto peggiorata". E’ lo sfogo di Mauro Vanni, presidente di Confartigianato imprese balneari, a conclusione del convegno di ieri ai bagni Ricci di Miramare intitolato "La spiaggia che verrà". Con un parterre de rois formato da esponenti politici nazionali e regionali. Sono intervenuti i senatori Antonio Barboni (di Forza Italia), Marco Croatti (M5S), Stefano Collina (Pd) e relatore sul tema alla decima commissione, i deputati Marco Di Maio (Italia Viva), Jacopo Morrone (Lega), il consigliere regionale di FdI Marco Lisei e l’assessore al demanio di Rimini Roberta Frisoni.

L’incontro è diventato scottante dopo l’accelerazione del premier Mario Draghi, che giovedì ha convocato d’urgenza il consiglio dei ministri e, riferendosi alla sentenza del Consiglio di Stato di novembre, ha detto che sulle concessioni non ci saranno proroghe: entro il 31 dicembre 2023 andranno fatti i bandi pubblici. Aggiungendo che sul provvedimento, contenuto nel Ddl Concorrenza, il governo è pronto a mettere la fiducia entro fine maggio. "Eccesso di zelo di Draghi verso l’Europa – tuona Vanni – Perde di vista le necessità delle nostre imprese e del turismo". Dai parlamentari trapela un cauto ottimismo su un possibile "spazio di mediazione". Con alcuni distinguo: concordano sul "riconoscimento del valore aziendale, dei beni mobili e immobili, l’avviamento dell’attività verso chi dovesse perdere la gestione". "Sulle concessioni balneari le gare sono inevitabili – dice Di Maio – Il principio della concorrenza non è più aggirabile". "Forza Italia – dice Barboni– si è concentrata su indennizzi e mappature. Speriamo di trovare un punto di sintesi, ma ricordiamoci che il Ddl concorrenza è strettamente legato ai fondi del Pnrr". Ma "mettere la fiducia sul provvedimento è buttare il lavoro fatto in questi mesi", avverte Morrone.

Mario Gradara