NOI RIMINESI

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Ogni volta che ci troviamo di fronte a tragedia che comporta la perdita di vite umane, qualsiasi parola sembra inutile. Quella delle Marche sarà pure l’ennesima tragedia da surriscaldamento globale, ma l’immobilismo dell’uomo è una condanna. Il punto è che avanti di questo passo i pericoli si moltiplicheranno esponenzialmente e drammaticamente, perché l’umanità sperimenta, già oggi, il costo di aver infranto i limiti: immense siccità, distruzione irreparabile di foreste, estinzione di specie animali, scioglimento dei ghiacciai nelle zone polari, rallentamento quando non completo blocco della circolazione delle correnti oceaniche, innalzamento di parecchi metri dei livelli del mare. Il clima è un problema, ma per affrontarlo bisogna capire bene cause ed effetti. Dobbiamo interrogarci su quello che facciamo (e soprattutto non facciamo) per impedire che le azioni dell’uomo alterino un equilibrio millenario che adesso, è ormai evidente, mette in discussione la stessa sopravvivenza del genere umano. Il degrado del nostro territorio ha raggiunto ormai livelli insopportabili e sono ormai troppe le località esposte a possibili tragedie in caso di forti precipitazioni.