Rimini, casette prefabbricate con veranda e giardino per i nomadi

Ma è polemica sui costi. Renzi: "Servirà un milione"

Nomadi, una casetta prefabbricata

Nomadi, una casetta prefabbricata

Rimini, 26 febbraio 2017 - Si va dalla casetta di legno di 90 metri quadrati, più il posto auto e il giardino, destinata a famiglie di almeno 6 componenti, a quella di 45 metri per nuclei fino a 3 persone. Sono le strutture prefabbricate in cui l’amministrazione di Rimini intende trasferire le famiglie sinti che vivono nel campo di via Islanda. Ieri Andrea Gnassi è tornato sulla questione, dopo la protesta dei residenti in consiglio comunale giovedì. Vuole tirare dritto, nonostante le (non poche) divisioni all’interno della maggioranza e dello stesso Pd sul tema.

Avanti dunque con le casette di legno per alcune delle 11 famiglie sinti che abitano in via Islanda (mentre quelle romene saranno sgomberate), mentre per i casi più gravi, dove sono presenti malati e disabili, si tenterà di ricollocarli nelle case popolari. Resta ancora irrisolta una questione, sollevata già dal consigliere di Fratelli d’Italia Gioenzo Renzi l’altro ieri: quanto costerà spostare i nomadi nelle casette? E soprattutto chi paga, visto che dalla Regione arriveranno solo 70mila euro anziché i 136mila che erano stati chiesti a Bologna? Renzi ha fatto due conti: secondo il consigliere l’operazione costerà non meno di 1 milione e 100mila euro. Questo perché serviranno almeno 400mila euro per attrezzare le aree destinate tra allacci, impianti, recinzioni, a cui vanno aggiunti poi i soldi delle casette. Il cui costo medio, prendendo a confronto le case prefabbricate per i terremotati, si aggira dagli 80mila euro per le abitazioni più grandi ai 40mila per le più piccole. Ogni casa è dotata di cucinotto, sala, camere da letto e uno o due bagni a seconda delle dimensioni, e di un piccolo portico esterno. Fuori sono previsti il posto auto e un giardino di ampie dimensioni, recintato.

Chi pagherà tutto questo? In teoria della spesa delle case se ne dovrebbero far carico le famiglie, ma il timore di Renzi e di altri consiglieri di minoranza è che alla fine paghi l’amministrazione. Come ha già fatto per le opere urgenti (del costo di 33mila euro) di sistemazione del campo nomadi di via Islanda. Il conto è stato spedito alle famiglie, che non hanno mai pagato. Nel frattempo i quartieri dove il Comune vuole trasferire i nomadi è partita la rivolta. Questo «perché – attacca dal comitato di Corpolò Mario Di Spiritto – l’amministrazione improvvisa. Ha tollerato per troppi anni la situazione in via Islanda e adesso vuole risolvere tutto mandando le famiglie nei quartieri, senza coinvolgere i residenti. Appena c’è una protesta, si cambia area. Come dovrebbero reagire i riminesi che hanno terreni su cui non possono costruire le case per i figli, di fronte al Comune che spende soldi pubblici per allestire le aree per i nomadi?».

ma.spa.