"Non si discriminino i non residenti"

La Centrale sindacale unitaria si riferisce ai casi in cui ci siano gravissime patologie dei figli

"I congedi parentali per gravissime patologie dei figli vengano ripristinati per tutti i lavoratori, indipendentemente dalla residenza". Lo ha scritto la Centrale sindacale unitaria nella lettera indirizzata al segretario di Stato per la Giustizia, Massimo Andrea Ugolini e a tutti i membri del Congresso di Stato. Il sindacato punta il dito contro l’ultima legge che contiene gli interventi a sostegno della famiglia nella quale "è stata reintrodotta questa discriminazione". La Csu ricorda che "nella seduta consiliare del 16 maggio 2019, grazie anche ad un esponente dell’allora opposizione, che oggi siede tra i banchi della maggioranza, era stato approvato un emendamento in cui, tra l’altro, si eliminava il requisito di residenza in territorio, quindi la disparità tra frontalieri e lavoratori sammarinesi, per ottenere il congedo parentale lungo, malgrado la mancanza di reciprocità in Italia su questo aspetto". Trattandosi di permessi retribuiti rivolti ai genitori di ragazzi con patologie gravissime, "ci auguriamo si tratti di una mera ‘svista’, non compiuta appositamente per togliere un diritto già riconosciuto. Ora si ponga rimedio".