La pandemia ha creato i nuovi poveri. E oggi con la crisi energetica e i venti di recessione che soffiano sulle aziende, chi è entrato nella spirale della povertà con i lockdown non riesce più a risollevarsi. I dati della Caritas diocesana riminese mostrano come il virus ha stravolto la vita di centinaia di persone. Negli ultimi tre anni, dall’inizio del 2020, la quantità di persone che per la prima volta si è rivolta alla Caritas è aumentata. Il 60% delle persone seguite si è presentato negli ultimi tre anni. In altre parole si è ritrovato povero come conseguenza della pandemia, spiega Isabella Mancino, dell’osservatorio sulle povertà di Caritas Rimini. "Inizialmente si sono presentati chiedendo un aiuto perché erano finiti in cassa integrazione o avevano perso il lavoro. Ma quando l’economia è ripartita non sono stati reintegrati". Il principale problema lamentato da chi si presenta in Caritas è la mancanza del lavoro. L’87% è infatti disoccupato, mentre il 5% un lavoro ce l’ha, ma lo stipendio è basso. Sempre Caritas da anni offre percorsi di inserimento lavorativo. Quest’anno le cose, con un iniziale rilancio del mondo delle aziende e del lavoro, parevano andare anche bene, ma il caro energia ha fermato tutto. "Eravamo partiti bene – spiega Roberto Casadei Menghi, responsabile per il fondo del lavoro –. L’associazione copre una parte dei contributi del lavoratore agevolando le assunzioni da parte delle imprese. Negli ultimi anni sono stati avviate centinaia di persone. Il 2022 era partito bene, con 10 persone in più da inserire nel mondo del lavoro rispetto all’anno precedente. Ma da settembre la crisi ha frenato le aziende. Ci siamo ritrovati con percorsi lavorativi non confermati per le incognite prodotte dalla crisi energetica". Tra i dati allarmanti il numero delle persone che vivono tutto l’anno senza un tetto. Nel 2021 sono state ben 561, un numero che aumenta in estate e diminuisce fino a circa 350 in inverno. Si arrangiano come possono, nelle cabine dei bagnini, intrufolandosi nelle barche in porto, nelle case abbandonate, nelle ex colonie. Altri ancora nei parchi. "Purtroppo segnaliamo anche un aumento delle aggressioni subite da queste persone" spiega Isabella Mancino. Dei 966 individui che nel 2021 si sono rivolti alla Caritas diocesana, il 40% aveva un alloggio. Come faceva a pagarlo? Per lo più con il reddito di cittadinanza, ma solo in inverno, perché in estate trovare locali in affitto è una vera impresa. Il vescovo Francesco Lambiasi ieri ha colto l’occasione per un richiamo. "Uscire fuori da questa situazione drammatica è possibile, ma con una parola d’ordine: insieme". Andrea Oliva