"Non siamo solo mare: puntiamo sulla cultura"

La Motta, l’artista candidato con la lista Jamil: "Rimini può ambire al turismo delle grandi città d’arte"

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Pittore e scultore, mostre personali a Shangai, Gerusalemme, al Parlamento Europeo, e in galleria a New York e Barcellona, oltre alle principali città italiane.

Perché ha deciso di candidarsi a Rimini?

"Per me è la prima volta – sorride Alessandro La Motta, 55enne riminese, artista e docente –. Ho partecipato a rassegne e premi internazionali, nel 2011 sono stato invitato alla 54esima Biennale di Venezia. Vorrei che Rimini, tanto cresciuta in questi anni, possa trovare spazio in grandi consessi internazionali, come l’Unesco, per le sue evidenze culturali, la ricchezza del suo patrimonio archeologico e architettonico. Non possiamo continuare a guardarci l’ombelico".

Il Fellini Museum, il Part, il neonato museo diffuso cittadino, possono farci fare un salto di qualità?

"Ne sono convinto, credo che abbiamo le carte in regola per entrare a pieno titolo nei grandi contenitori internazionali del turismo culturale".

Turismo e cultura, un binomio possibile?

"Assolutamente sì. Oggi il turismo a Rimini è soprattutto balneare, fieristico e congressuale. Il che va benissimo ovviamente. Ma dobbiamo trovare il modo di declinare sul territorio, creando situazioni di interesse non solo culturali ma anche turistico-culturali".

E’ un obiettivo che da sempre si è dato l’attuale amministrazione.

"Certo, ora questo progetto va completato e messo in rete".

Perché ha scelto di candidarsi proprio nella ’Lista Jamil’?

"Perché mi sembra che Jamil Sadegholvaad, che mi è parsa persona seria e preparata, dia continuità a questo percorso. Un tipo di sensibilità che non vedo da parte di altri candidati".

Il Ponte di Tiberio lo teniamo chiuso al traffico?

"Assolutamente sì. Certo, serve un’alternativa".

Mario Gradara