Notte Rosa 2019 Rimini, plastica vietata

Multe di 50 euro per chi usa cannucce e bicchieri sulla spiaggia

Notte Rosa, foto PasqualeBove

Notte Rosa, foto PasqualeBove

Rimini, 27 marzo 2019 - Obiettivo: diventare la prima spiaggia ‘plastic free’, con tanto di marchio certificato che potrà essere assegnato ad attività economiche e industriali. La data indicata dall’amministrazione comunale per la liberazione della plastica dal mare e dalla spiaggia è il 2023. Ma già nell’ordinanza balnerare di quest’anno, che sarà varata il 15 aprile, scatterranno divieti con relative multe di 50 euro. Nell’ordinanza scatterà il divieto di servire cocktail in bicchieri monouso di plastica e relative cannucce, da sosttuire con bicchieri di cartone e compost. Osservati speciali chioschi bar e chiringuito. La novità dovrebbe riguardare - quanto meno in forma simbolica - anche alcune delle principali manifestazioni estive, dalla Molo Street Parade alla Notte Rosa, nelle quali è peraltro già vietato l’utilizzo del vetro.

Le aree di arenile coinvolte saranno sottoposte all’ordinanza antiplastica. Ma anche su quelle ‘stradali’ l’utilizzo verrà circoscritto il più possibile. Nella stessa ordinanza sarà vietato il fumo in determinate zone degli arenili, dalle spiagge libere al bagnasciuga. La svolta inaugurata dal Comune parte dai «numeri paurosi della presenza di rifiuti galleggianti in mare». Una ricerca di Goletta Verde di Legambiente nei mari italiani evidenzia forti criticità anche in Adriatico, con una densità nel dato del numero di rifiuti per chilometro quadrato di 88,89 nella parte meridionale, di 30,29 in quella centrale, del 26,39 in quella settentrionale. Il 95,7% dei rifiuti rilevati è costituito da plastica.

«Vogliamo diventare la prima regione e la prima riviera plastic free – dice il sindaco Gnassi presentando le iniziative della primavera estate sul contrasto all’inquinamento da plastica del mare, assieme all’assessore all’Ambiente Anna Montini e ai vertici dell’Associazione Basta Plastica in Mare, Franco Borgogno e Manuela Fabbri – per cui avvieremo a giorni il percorso per adottare un protocollo d’intesa tra tutte le parti, pubbliche e private, istituzioni, associazioni e operatori, da presentare a fine primavera». Un vero e proprio contratto di iniziative e pratiche in grado di respingere nel nostro quotidiano l’utilizzo della plastica monouso e semmai puntare su riuso e riciclo. «Certo non sarà facile – aggiunge Gnassi – ma si diceva la stessa cosa per ospedali e ristoranti. Si tratta di riconvertire abitudini, modi di vivere che hanno nella plastica un’abitudine», per creare una nuova filiera. Dunque «nessun talebanismo», ma Rimini e Romagna «prendono di petto il tema per essere capofila nella lotta per il bene del mare». Il sindaco rivendica la credibilità della propria giunta a fronte «degli oltre 200 milioni di euro investiti per la salvaguardia della balneazione».

L'assessore Montini ricorda i numerosi interventi già avviati negli ultimi due anni e mezzo: «I cassonetti al porto per la raccolta dei rifiuti pescati; il nuovo servizio mensa con risparmio di 1,2 milioni di piatti in plastica l’anno e 600mila bicchieri; l’ordinanza per vietare i coriandoli in plastica. E il supporto a due progetti: quello delle quattro imbarcazioni raccogli rifiuti per cui si aspetta il finanziamento e quello per il riuso delle reti delle miticolture. Un primo passo per una svolta sempre più necessaria. Chiesta a gran voce anche dai circa mille tra studenti e cittadini scesi in spiaggia e poi in piazza venerdì 15 marzo con ‘Friday for future’, lo sciopero per l’ambiente lanciato in tutto il mondo dalla 16enne svedese Greta Thunberg.