
Il sequestro venne compiuto dai carabinieri (foto di repertorio)
Era il 2023 quando, durante un controllo mirato in una abitazione di Sassofeltrio, i carabinieri scoprirono in uno scatolone in garage due pistole: una Beretta e un revolver con tanto di caricatori e proiettili. Un piccolo arsenale di cui però la proprietaria dell’abitazione, una donna di 45 anni, aveva giurato di non saperne nulla, riportando la provenienza delle armi ad un acquisto compiuto dal suocero anni prima.
Un presunto acquisto di armi che sarebbe avvenuto da un "napoletano", questo è uno degli appellativi che avrebbero messo in allerta i militari dell’Arma riconducendo così, nel corso delle indagini, il profilo del presunto venditore di armi campano al nome già noto alle forze dell’ordine di Pio Rosario De Sisto. L’uomo, conosciuto in riviera con il soprannome di ’zio Pio’, l’anno scorso è già stato condannato infatti a 19 anni di carcere per i fatti legati al vasto sistema di riciclaggio scoperto nel corso della operazione ’Idra’.
In questo caso, le indagini hanno così risalito la china della presunta cessione delle due pistole sino a portare a un nuovo procedimento nei confronti dello zio Pio, in questo caso difeso dagli avvocati Nicola Rugi e Gianluca Tencati. E proprio ieri, nelle aule del tribunale di Rimini davanti al collegio, si è tenuta una delle prime udienze del nuovo procedimento contro il pregiudicato campano di 68 anni, ora a processo per ricettazione e diverse violazioni relative alla detenzione, porto e commercio illecito di armi, munizioni ed esplosivi, con l’aggravante della continuazione del reato. La prossima udienza è stata quindi calendarizzata per il prossimo 4 novembre.