Nuovo avamporto in partenza Ora il Comune batte cassa

Ok al progetto di fattibilità: più sicurezza e spazio per le navi. Si chiedono alla Regione. i finanziamenti necessari

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Aumentare la sicurezza all’ingresso del porto e potenziare la capacità di accoglienza marittima, con possibilità di far attraccare navi di media dimensione. Il Comune candida il primo dei due stralci del completamento dell’avamporto ai finanziamenti messi a disposizione dalla Regione. Dopo qualche recente polemica su chi dovesse fare la prima mossa (dopo anni di attesa) tra Rimini e Bologna, l’avamporto esce dallo stallo. Per ora sulla carta, ma è un buon passo. La presentazione della domanda arriva dopo il via libera da parte della giunta comunale al progetto di fattibilità tecnico economica dell’intervento. Considerato "fondamentale per il potenziamento della sicurezza del portocanale". Obiettivo principale: eliminare l’attuale effetto lavatrice che mette a rischio le barche in transito con mare grosso, specie con venti di tramontana o maestrale. Insomma, creare uno specchio acqueo calmo, integrando i due tratti di scogliere già realizzati. Due gli stralci di intervento previsti (per 2,1 milioni totali, cui la Regione potrebbe contribuire con 1,5 milioni). Il primo riguarda il prolungamento del molo di levante per un centinaio di metri: il secondo sarà a ponente, con realizzazione di una diga foranea di massi maturali.

"Il completamento dell’avamporto è un intervento fondamentale e prioritario per marineria e diporto – commenta l’assessore alla blue economy Anna Montini – Con il primo stralcio di opere andiamo a dare una prima importante risposta in termini protezione dello specchio d’acqua di fronte all’imboccatura del porto canale e di potenziamento della sicurezza per chi opera quotidianamente in mare. Il progetto complessivo consentirebbe inoltre di creare le condizioni affinché il porto di Rimini possa diventare un hub per i servizi turistici. Attraverso una nuova organizzazione degli spazi e con nuove infrastrutture e servizi si aprirebbero infatti nuove opportunità, come la possibilità di accogliere navi di media dimensione, aumentando gli scambi commerciali e turistici. Allo stesso tempo alcuni dei mezzi della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera potranno in futuro, con una successiva realizzazione di nuove banchine, ormeggiare nel nuovo avamporto".