"Offro la colazione a chi fa il prelievo di sangue in ambulatorio"

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La gentilezza? Di questi tempi, si sa, pare proprio essere merce rara. Sarà per questa ragione che l’iniziativa della 41enne santarcangiolese Assunta Aversa, biologa nutrizionista e titolare di un punto prelievi nella sua Santarcangelo e di un centro medico nella vicina Cesenatico, è diventata immediatamente virale, scatenando un’ondata di entusiasmo e solidarietà. Nei giorni scorsi, infatti, Aversa ha pubblicato un post sul proprio profilo Facebook, nel quale annunciava l’intenzione di donare, in prossimità della chiusura, brioche e panini rimasti invenduti al bar all’interno del centro medico Villamarina di Cesenatico, da lei gestito. A distanza di poche ora dalla pubblicazione, l’annuncio era stato già condiviso circa 200 volte e aveva racimolato centinaia di commenti e ‘mi piace’. La biologa non si aspettava certo tanto clamore. "Detesto lo spreco di cibo, ancor più di questi tempi: se, a fine giornata, avanzano 4 brioche, preferisco sapere che altrettante persone le abbiano mangiate a colazione la mattina dopo, piuttosto che saperle in un sacco dell’immondizia". Oltre a congratularsi per l’iniziativa, in tanti le hanno suggerito di vendere a metà prezzo a partire da un certo orario, o di servirsi dell’applicazione ‘Too good to go’. Ma Assunta risponde: "Vendere a metà prezzo non mi interessa: si tratterebbe, a conti fatti, di pochi euro al giorno. A me non cambiano la vita. A qualcun altro, però, può far piacere concedersi uno sfizio che, diversamente, non potrebbe permettersi".

Assunta non è nuova a queste iniziative: "Nel punto prelievi che gestisco a Santarcangelo, all’interno del poliambulatorio Rimedical, non c’è il bar: nei weekend, allora, facciamo recapitare gratuitamente la colazione ai pazienti che si presentano per i prelievi di sangue. Non ne ho mai parlato perché non credo di meritare pubblicità: sono semplici atti di gentilezza, che fanno bene innanzitutto a chi li compie".

Non è mancato, sui social, chi ha sollevato dubbi sulla correttezza della proposta. La biologa alza le spalle, decisa ad andare avanti: "Non mi aspettavo tanta attenzione per un gesto che considero normale: non buttare via il cibo e consentire a chi ne ha più bisogno di goderne. Spero solo che sia di esempio anche per altri, non solo nelle proprie attività, ma nella quotidianità".

Maddalena De Franchis