"Oggi nasce il bimbo, proteggici da lassù"

Saluti, preghiere e ringraziamenti nelle migliaia di messaggi lasciati nei sette registri dedicati alle vittime della strage

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Un lungo tavolo con un tappeto blu Oriente, sopra sette registri, davanti le foto delle sette vittime del terribile incidente sull’A4. Sono migliaia i riccionesi che, mettendosi in fila, tra ieri e mercoledì hanno lasciato ricordi, pensieri, semplici firme, ringraziamenti e quanto avevano in cuore, ma che le labbra non sono più riuscite a esprimere. Ce ne sono tante per l’educatrice Romina, per i giovani Valentina, Maria, Francesca, Rossella e Alfredo e soprattutto per l’ex sindaco Massimo Pironi, una vita spesa a servizio dei deboli e della città alla quale tanto ha dato anche sul fronte dello sport. "Caro Massimo le tue parole mi portavano Italo sempre vicino. Restate al nostro fianco. Ciao amico fraterno", scrive Luca Nicoletti, figlio dell’Italo che ha dato il nome al centro sportivo, e dove Pironi ha tagliato nastri di nuove strutture.

"Caro Massimo, la tua dipartita porterà molto frutto", riporta Elisabetta Bruscolini, prendendo spunto da una citazione di Giovanni l’Evangelista. Non sono pochi coloro che invocano la sua protezione come Leo e Marty. "Ciao Massi, oggi la Vale darà alla luce il suo bimbo, proteggici tutti da lassù. Ti amiamo". Tanti i grazie "per il servizio svolto, per le parole di conforto elargite sempre a tutti, per quanto ha insegnato, per la sua generosità e per i suoi sorrisi". C’è anche chi, come l’infermiera Gigliola porta ai sette amici scomparsi e alle loro famiglie "l’abbraccio di tutto l’ospedale Ceccarini".

"Il tuo sorriso , mi mancherà", si legge sulle pagine di Francesca, come in quelle delle sue amiche decedute. Così pure sul registro di Romina, dove un’amica in lacrime annota: "Romi mi manchi ogni giorno di più, mi manca il tuo sorriso, la tua voce, la tua allegria. Mi raccomando, guardaci da lassù". La gente si ferma davanti ai registri, è un pellegrinaggio interminabile. Chi lascia un semplice saluto, chi un ricordo delle vittime dell’incidente. Un fiume di parole, un fiume di bene.

Nives Concolino