Rimini, omicidio di Olga Matei. Giudizio immediato per Michele Castaldo

L’operaio ha confessato di avere strangolato e ucciso la moldava di 46 anni. “Temevo mi tradisse“

Michele Castaldo, cesenate di 54 anni

Michele Castaldo, cesenate di 54 anni

Cesena, 18 gennaio 2017 – L’assassino di Olga Matei va dritto alla sbarra. Il pm riminese Davide Ercolani ha infatti chiesto il giudizio immediato per Michele Castaldo, l’operaio cesenate di 54 anni, reo confesso dell’omicidio della 46enne moldava che ha strangolato perché lei era decisa a lasciarlo.

Olga è stata ammazzata il 5 ottobre scorso, nel suo appartamento di viale Dante, a Riccione. Lei e Castaldo si frequentavano da un mese appena, ma l’uomo era diventato possessivo e geloso al punto che la donna aveva deciso di lasciarlo. Non ne poteva più di quella gelosia e delle liti che scoppiavano anche per i più innocenti messaggi che riceveva sul cellulare. Quel giorno, Castaldo l’aveva spiata a lungo mentre lei era dalla parrucchiera, e aveva atteso paziente che uscisse e rientrasse a casa.

Quindi aveva suonato alla porta e Olga l’aveva fatto entrare. Era scoppiata l’ennesima lite, lui l’aveva afferrata alla gola e aveva stretto fino a quando non aveva smesso di respirare. L’imputato, assistito dall’avvocato Monica Castiglioni, è rinchiuso nel cercare dei Casetti ed è ancora sotto ‘osservazione’.

Tra novembre e dicembre, l’uomo è stato infatti ricoverato un mese in un ospedale psichiatrico penitenziario, all’interno del carcere di Piacenza. Subito dopo il delitto, il cesenate ha sostenuto di voler risarcire la figlia della vittima e - assicura il difensore - è ancora intenzionato a farlo.